Data dell'eruzione del Vesuvio del 79
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La data dell'eruzione del Vesuvio del 79, che seppellì le città romane di Ercolano, Oplontis, Pompei e Stabia è oggetto di discussione fra gli studiosi a causa di fonti e dati contrastanti .
La fonte storica più nota e comunemente accettata è una lettera di Plinio il giovane a Tacito[1], in cui si legge che il vulcano era eruttato il nonum kal. septembres, cioè nove giorni prima delle Calende di settembre, data che corrisponde al 24 agosto. Tuttavia vi sono dubbi sulla correttezza di tale data, anche perché altri manoscritti della stessa lettera di Plinio riportano date diverse. Inoltre, alcuni recenti ritrovamenti archeologici lasciano supporre che l'evento si sia verificato in autunno, probabilmente il 24 ottobre di quell'anno. Tali evidenze sono i segni della conclusione della vendemmia, una moneta ritrovata nella Casa del Bracciale d'Oro (che riferisce della quindicesima acclamazione di Tito a imperatore, avvenuta dopo l'8 settembre 79), e un'iscrizione a carboncino rinvenuta nella Casa con Giardino che riporta il sedicesimo giorno prima delle calende di novembre, corrispondente al 17 ottobre (verosimilmente dell'anno dell'eruzione, perché la scritta non avrebbe potuto conservarsi all'aria aperta più a lungo)[2][3][4].