La via della schiavitù
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La via della schiavitù, pubblicato in Italia anche con il titolo Verso la schiavitù (The Road to Serfdom)[1] è un libro scritto da Friedrich von Hayek (Premio Nobel per l'economia nel 1974), che ha trasformato il panorama del pensiero politico del XX secolo, spostando i termini del dibattito per milioni di persone in tutto lo spettro politico[2][3]. È tra le esposizioni più influenti e popolari del neoliberalismo e del libertarismo.
La via della schiavitù | |
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Titolo originale | The Road to Serfdom |
Altri titoli | Verso la schiavitù[1] |
Autore | Friedrich von Hayek |
1ª ed. originale | 1944 |
1ª ed. italiana | 1948[1] |
Genere | saggio |
Lingua originale | inglese |
The Road to Serfdom fu scritto, come precisa lo stesso Hayek nella prefazione all'edizione del 1976, nei ritagli di tempo tra il 1940 ed il 1943. Il libro fu dedicato ‘Ai socialisti di tutti i partiti’, intendendo in quel momento per socialisti coloro che propugnavano la politica di nazionalizzazione dei mezzi di produzione e la pianificazione centralizzata. Il paternalistico Stato sociale ha ridotto, secondo Friedrich von Hayek, il senso di responsabilità, la propensione a mettere in gioco sé stessi, il gusto per le sfide personali. Il cittadino è stato indotto a scaricare su qualcun altro il peso di risolvere i suoi problemi: su quel soggetto impersonale, indefinito, padre, tutore, padrone, che dirige, elargisce doni, protegge, controlla, spia, giudica, condanna e punisce, cioè sullo Stato. È proprio questa la Via della Schiavitù.
L'ultima traduzione dell'opera in italiano de La via della schiavitù (nella versione abbreviata che il famoso periodico statunitense Reader's Digest pubblicò nell'aprile 1945, che ebbe un'ampia diffusione e conferì a von Hayek una certa fama) è edita da Liberilibri (2011).