Pavia
comune italiano, capoluogo dell'omonima provincia in Lombardia / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Pavia (IPA: /paˈviːa/[4], pronunciaⓘ; [pɐˈviːɐ] in dialetto pavese) è un comune italiano di 71 320 abitanti[1], capoluogo della provincia omonima in Lombardia.
Pavia comune | |
---|---|
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Provincia | Pavia |
Amministrazione | |
Sindaco | Fabrizio Fracassi (LSP) dal 30-5-2019 |
Territorio | |
Coordinate | 45°11′07.01″N 9°09′18″E |
Altitudine | 77 m s.l.m. |
Superficie | 62,86 km² |
Abitanti | 71 320[1] (30-11-2023) |
Densità | 1 134,58 ab./km² |
Frazioni | Vedi elenco |
Comuni confinanti | Borgarello, Carbonara al Ticino, Certosa di Pavia, Cura Carpignano, Marcignago, San Genesio ed Uniti, San Martino Siccomario, Sant'Alessio con Vialone, Torre d'Isola, Travacò Siccomario, Valle Salimbene |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 27100 |
Prefisso | 0382 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 018110 |
Cod. catastale | G388 |
Targa | PV |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 623 GG[3] |
Nome abitanti | pavesi |
Patrono | san Siro, sant'Agostino, san Teodoro |
Giorno festivo | 9 dicembre e 28 agosto |
Soprannome | Seconda Roma Città dalle cento torri |
Cartografia | |
Posizione del comune di Pavia nell'omonima provincia | |
Sito istituzionale | |
Posta lungo la Via Francigena[5], la Via Francisca e sulle rive del fiume Ticino, poco a nord dalla confluenza di quest'ultimo nel Po, la città affonda le sue origini all'epoca delle tribù galliche; successivamente divenne municipium romano con il nome di Ticinum. Nel Medioevo fu (insieme a Ravenna e Verona) una delle sedi regie del Regno ostrogoto, fu capitale per due secoli del Regno longobardo e poi, dal 774 al 1024[6], capitale del Regno Italico, mentre dal 1365 al 1413 ospitò la corte viscontea; dal 1361 è sede di una rinomata Università, riconosciuta dal Times Higher Education nel 2022 tra le prime 10 in Italia e tra le 300 migliori al mondo, su un campione di 2 112 istituti universitari presi in esame[7].
Le origini antiche e un passato storico di rilievo hanno lasciato in eredità a Pavia un ragguardevole patrimonio artistico: fra le principali attrazioni turistiche della città, annoverata tra le città d'arte della Pianura Padana, si possono ricordare il Castello Visconteo, la basilica di San Michele Maggiore, la basilica di San Pietro in Ciel d'Oro, la chiesa di Santa Maria del Carmine, il Duomo, le torri romaniche, i Musei Civici e il Ponte coperto. La città è inoltre il capoluogo di una provincia dedita soprattutto all'agricoltura, in particolare a viticoltura, risicoltura e cerealicoltura, mentre il peso del settore industriale, un tempo molto rilevante, è oggi molto più contenuto. Pavia è inserita nel parco del Ticino e all'interno dei confini comunali si trovano alcuni boschi (Bosco Negri e Bosco Grande[8]) testimoni della grande foresta planiziale che un tempo ricopriva la Pianura Padana.
Territorio
Pavia poggia su un terreno di origine fluvio-glaciale, formato da depositi alluvionali risalenti al Pleistocene con alternanze variamente frequenti, sia in senso orizzontale che verticale, di tipi litologici permeabili (ghiaie e sabbie) e impermeabili (limi e argille), e ciò rende possibile la formazione di numerose falde idriche e assicura alla zona un rifornimento idrico molto elevato[9].
La città occupa un'area di 62,86 km² a occidente della Lombardia, situata lungo la cosiddetta "fascia delle risorgive", laddove vi è l'incontro, nel sottosuolo, tra strati geologici a differente permeabilità, aspetto che permette alle acque profonde di riaffiorare in superficie.
Pavia sorge sul ciglio del potente ripiano diluvionale che si stende fra il Ticino e l’Olona, a poca distanza dalla confluenza del Ticino nel Po. Tale ripiano risulta profondamente inciso da altri corsi d’acqua minori. Il ripiano diluvionale su cui posa Pavia appare inciso, in corrispondenza dell’aggregato urbano, da due profondi solchi dovuti all’azione erosiva di due fiumane postglaciali, rappresentate oggi dal Navigliaccio (che scorre nel letto anticamente occupato dalla Calvenza) e dalla Vernavola. I due valloni tendono a convergere proprio alle spalle del sito cittadino, così che la Pavia primitiva veniva a trovarsi su un tronco o moncone di terrazzo pressoché isolato e difficilmente raggiungibile, di forma quasi triangolare, che aveva il Ticino a sud, la Calvenza e poi il Navigliaccio a nord-ovest e la Vernavola a nord-est. Da un punto di vista altimetrico, la città presenta varie altezze. Il punto più alto si trova nella zona del castello Visconteo, circa 80 metri sul livello del mare, per poi lentamente declinare. Da quota 80 metri, si passa a 77 metri in circa 500 metri. A valle di piazza Vittoria, presso la quale si incrociavano il cardo e il decumano della città romana, la pendenza si accentua, fino ad arrivare a poco meno di 60 metri sul livello del mare nei pressi del Ponte Coperto[10].
Clima
Pavia ha un clima temperato caldo, stabilmente umido, con estate molto calda (classificazione Köppen-Geiger Cfa[11]) tipico della pianura Padana. D'inverno il clima è rigido e umido con formazione di nebbie al suolo dovute sia alla presenza di numerose rogge e canali - e il fiume Ticino - sia alla scarsa ventilazione. Non sono rari gli episodi nevosi che avvengono in occasione di ondate di freddo o a causa della formazione di un cuscinetto d'aria fredda e stagnante al suolo (inversione termica). L'autunno e la primavera sono le stagioni più piovose mentre l'estate è calda e afosa con frequenti e improvvisi temporali che rinfrescano rapidamente - seppure per breve durata - l'aria.
La temperatura massima media si registra in luglio con 29,8 °C, quella più bassa in gennaio con -2,0 °C. Il mese più piovoso risulta essere ottobre con 88 mm di pioggia; quello meno luglio con 48 mm. Le precipitazioni medie annue si aggirano tra i 750 e gli 800 mm, mediamente distribuite in 81 giorni.
PAVIA | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
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Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
T. max. media (°C) | 3,9 | 7,7 | 13,4 | 18,4 | 23,3 | 27,2 | 29,8 | 28,6 | 24,6 | 17,6 | 10,0 | 4,9 | 5,5 | 18,4 | 28,5 | 17,4 | 17,5 |
T. min. media (°C) | −2,0 | −0,4 | 3,4 | 7,1 | 11,4 | 15,0 | 17,1 | 16,5 | 13,5 | 8,7 | 3,6 | −0,3 | −0,9 | 7,3 | 16,2 | 8,6 | 7,8 |
Precipitazioni (mm) | 57 | 56 | 69 | 74 | 74 | 60 | 48 | 52 | 59 | 88 | 81 | 64 | 177 | 217 | 160 | 228 | 782 |
Giorni di pioggia | 7 | 7 | 8 | 8 | 8 | 6 | 5 | 5 | 5 | 7 | 8 | 7 | 21 | 24 | 16 | 20 | 81 |
In età romana Pavia era chiamata Ticinum; solo in età longobarda cominciò a essere chiamata Papia, toponimo da cui deriva il nome moderno della città, che potrebbe provenire da un nome di gens romana, forse Papiria, e vorrebbe dunque dire "terra della gens Papiria". Secondo alcune ipotesi, il nome Papia sarebbe derivato dal greco Papìas ("custode del palazzo"), nome che le sarebbe stato dato da soldati bizantini venuti a combattere i Goti con riferimento a un palazzo Reale di Teodorico, ma l'ipotesi è poco probabile. Secondo Gian Piero Bognetti il toponimo sarebbe derivato dal termine goto papan, "vescovo", perché nella parte finale della guerra greco-gotica Pavia fu una delle ultime città a cadere sotto il controllo dei bizantini e fu forse, quindi, sede dell'ultimo vescovo della chiesa ariana gotica in Italia settentrionale, ma anche proposta è stata scartata da gran parte degli studiosi[12]. In realtà l'origine del toponimo Papia resta ancora un mistero, si può solo osservare che, a differenza della stragrande maggioranza dei municipia romani della penisola italiana, Pavia è forse l'unico caso di centro abitato che, pur non conoscendo fasi di abbandono, cambiò radicalmente il proprio nome durante l'alto medioevo. Ticinum deriva invece chiaramente dal fiume Ticino, chiamato Ticinus dai Romani, nome di origine prelatina e di etimologia incerta.[13]