Utente:AttoRenato/Sandbox
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Maréchal de France, italianizzato in maresciallo di Francia, è un termine formato a partire da quello di maresciallo, per il quale una spiegazione etimologica rimanda al termine celtico march (cavallo) e all'alemanno scalch (maestro), da cui il latino medievale marescallus come "maestro dei cavalli"[1][2].
Inizialmente, in epoca carolingia, il termine designava un ufficiale che sovrintendeva alle scuderie reali; nel medesimo periodo esisteva con analoghi compiti la funzione di connestabile (dal latino comes stabuli, "compagno della scuderia"): durante il Basso impero romano e in alcuni regni romano-barbarici la parola comes (da cui in seguito "conte") designava i funzionari di corte, tra cui sicuramente amici e parenti del sovrano. Per un certo periodo quindi le due figure coesistettero e si sovrapposero, ma quella di connestabile, in quanto retaggio della cultura imperiale romana, fu sempre superiore all'altra, patrimonio dei barbari invasori germanici[1].
Fu con la monarchia capetingia (la prima per cui esistono in merito fonti certe), che all'accrescersi delle necessità dello Stato tenne dietro, per questa come per altre cariche, un accrescersi di importanza e di rango: la guerra, mobilitando crescenti risorse, richiedeva sempre più uomini e cavalli, cosicché il siniscalco ebbe il comando dell'esercito, e il maresciallo, sempre in subordine, ebbe il comando della cavalleria ed una serie di altre funzioni di tipo ispettivo ed organizzativo[1][3].
Guglielmo il Bretone, parlando della conquista dell'Angiò e del Poitou da parte di Filippo Augusto, dice che il ruolo del maresciallo consisteva nel comandare l'avanguardia e dare il segnale d'attacco[2], laddove il connestabile, a lui superiore, comandava il grosso dell'esercito[4]; il ridursi del potere del connestabile avrebbe nel corso del tempo magnificato il ruolo del maresciallo[5].
Occasionalmente il re conferiva la carica di "maresciallo generale degli accampamenti e degli eserciti del re" (Maréchal général des camps et armées du roi), il cui titolare aveva autorità su tutti gli altri marescialli; dopo l'abolizione della carica di connestabile da parte del cardinale Richelieu nel 1624 questo divenne il più alto riconoscimento dell'esercito, ma quasi mai conferito a militari in servizio attivo, trattandosi piuttosto, specie nei secoli XVIII e XIX, di una ricompensa a fine carriera per i marescialli particolarmente meritevoli.
Solamente sei furono i titolari del grado di maresciallo generale:
- data ignota, fra 1594 e 1602: Armand de Gontaut-Biron (1524-1602)
- 1621-1622: François de Bonne de Lesdiguières (1543-1626), poco dopo divenuto conestabile
- 1660-1675: Henri de La Tour d'Auvergne-Bouillon (1611-1675)
- 1733-1734: Claude Louis Hector de Villars (1653-1734)
- 1747-1750: Maurizio di Sassonia (1696-1750)
- 1847-1848: Nicolas Jean-de-Dieu Soult (1769-1851)