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L'infinito zo ur varzhoneg italianek, brudet bras en Italia, gant ar barzh Giacomo Leopardi e deroù an XIXvet kantved.
Savet e voe e diskar amzer 1819
Pemzek gwerzenn unneksilabennek zo anezhi.
Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quïete
io nel pensier mi fingo; ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s’annega il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo mare.
Atav e voe ker din an dorgenn digenvez
hag ar c'harzh, hag a vez a bep tu
d'an dremmwel e-maez ar gweled.
...
hag ar peñse din a zo dous er mor-se.
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