Come in quello precedente, i lavori del 20º Congresso furono soprattutto influenzati dalla polemica tra sostenitori e avversari di Andrew Jackson. Ogni progetto di legge ed ogni riforma approvata furono sempre influenzate dalla presenza di Jackson nel dibattito politico. Caso esemplare fu l'approvazione delle cosiddette "Tariffs of Abominations", una serie di dazi doganali che favorivano gli stati più industrializzati del Nord a discapito degli stati del Sud, replicando uno schema di divisione tra gli stati dell'Unione che, entro qualche decennio, sarebbe deflagrato nella guerra civile. Nonostante le polemiche, comunque, Jackson riuscì nettamente a vincere le elezioni presidenziali del 1828, vendicandosi della cocente sconfitta subita nella tornata elettorale precedente. A preparare il suo terreno fu sicuramente il dominio della maggioranza nei due rami del Congresso[1].
Un altro segno distintivo di questo Congresso fu la progressiva strutturazione di gruppi di interesse politici, da cui derivò l'organizzazione di vere e proprie campagne elettorali in appoggio ai propri candidati, cercando di delegittimare l'avversario politico (e che successivamente modificheranno definitivamente il sistema politico statunitense, con l'inizio di quello che alcuni hanno definito il "second party system"[2]). A dimostrazione della nascita di tale fenomeno furono sicuramente le stesse elezioni presidenziali che videro Jackson vincere nel 1828. I suoi avversari, attraverso pamphlet, giornali e volantini, cercarono in tutti i modi di mettere in cattiva luce Jackson (come anche quest'ultimo fece nei loro confronti), come quando lo attaccarono definendolo come "adultero" per aver sposato una donna il cui matrimonio precedente non era ancora stato regolarmente annullato. Le polemiche furono talmente dure che la morte della moglie di Jackson (avvenuta poco tempo dopo la vittoria) fu da alcuni ricollegata alle sofferenze patite durante la campagna elettorale e Jackson stesso nutrirà un odio profondo nei confronti dei suoi avversari anche per tale avvenimento[3]. Le campagne elettorali di qualsiasi livello divennero quindi sempre più dure, ma anche più organizzate. Martin Van Buren, fedelissimo consigliere di Andrew Jackson, fu un vero e proprio "stratega" della campagna elettorale del futuro presidente, organizzando (come avviene al giorno d'oggi) i suoi comizi in giro per gli Stati Uniti e utilizzando i mezzi di comunicazione disponibili all'epoca per attaccare duramente gli avversari.
Cronologia
12 marzo 1827 - La Corte suprema degli Stati Uniti emana la sentenza Brown v. Maryland. La Corte, presieduta da John Marshall, affronta nuovamente il tema del rapporto di gerarchia tra legge federale e legge statale riaffermando nuovamente la superiorità della prima sulla seconda in un caso riguardante la possibilità, da parte di uno stato, di poter imporre una licenza per poter vendere un bene importato dall'estero.
16 marzo 1827 - John Russwum fonda a New York il Freedom's Journal, il primo giornale posseduto e pubblicato da un afroamericano negli Stati Uniti.
21 maggio 1827 - Un gruppo di sostenitori di Andrew Jackson fonda il Partito Democratico del Maryland allo scopo di sostenere il proprio leader nelle prossime elezioni presidenziali del 1828. La prima riunione si tiene presso l'Atheneum di Baltimora a cui partecipano 12 delegati provenienti da ogni contea dello stato, oltre a 6 delegati di Baltimora, e si costituisce come "Comitato centrale" del partito.
21 febbraio 1828 - Per la prima volta va alle stampe il Cherokee Phoenix, il primo giornale in una lingua nativoamericana degli Stati Uniti. Il giornale, che ha la sua sede a New Echota (la "capitale" della nazione Cherokee, nell'attuale Georgia) continuerà ad esistere fino al 1834, ma nel Novecento ha ripreso le sue pubblicazioni fino ad oggi.
19 maggio 1828 - Il Congresso emana una legge che impone nuovi dazi doganali alle merci importate negli Stati Uniti. La legge, duramente criticata da Andrew Jackson, favorisce sicuramente il Nord più industrializzato a differenza del Sud più arretrato e agricolo, e fornirà un sostegno fondamentale per la futura vittoria di Jackson alle prossime elezioni presidenziali.
27 ottobre 1828 - Nella contea di Hall (in Georgia), dove si trovano gruppi di nativi Cherokee, Benjamin Parks trova una vena d'oro. È la premessa di una vera e propria corsa all'oro nella regione che prenderà piede a tutta forza l'anno successivo.
3 dicembre 1828 - Andrew Jackson vince le elezioni presidenziali battendo il presidente in carica John Quincy Adams, diventando così il 7º presidente della storia degli Stati Uniti. Inizia la cosiddetta "democrazia jacksoniana". Senza altri candidati di primo piano e grazie all'alleanza con Martin Van Buren, Jackson ottenne il suo sostegno soprattutto negli stati del Sud, dell'Ovest e nello stato di New York, ottenendo l'appoggio anche dei cosiddetti Old Republicans (ovvero i sostenitori del candidato alle presidenziali del 1824 William Harris Crawford) e dello stesso vicepresidente di Adams, John Calhoun. Andrew Jackson è il primo presidente degli Stati Uniti a non provenire né dal Massachusetts né dalla Virginia. L'elezione di Jackson ha visto inoltre un grande aumento del numero di votanti, grazie all'estensione del diritto di voto alla gran parte degli uomini di etnia bianca (rispetto alle presidenziali di quattro anni prima, dove avevano votato soltanto il 3,4% dei cittadini, alle elezioni del 1828 votarono quasi il 10% dei cittadini)[4].
19 dicembre 1828 - La Camera dei Rappresentanti della Carolina del Sud pubblica un documento (dal titolo "South Carolina Exposition and Protest") in cui protesta ufficialmente contro il Tariff Act approvato nello stesso anno e promuove l'idea che uno stato abbia il diritto di rigettare una legge federale. Più tardi verrà reso noto che a scrivere il documento è stato John Calhoun, vicepresidente sia durante l'amministrazione di John Quincy Adams, sia con Andrew Jackson. Inizia un processo di divisione all'interno dei sostenitori di Jackson, la cui maggioranza (tra cui lo stesso Jackson) sostiene invece la superiorità delle leggi federali e del governo sui singoli stati. La divisione diventerà palese nel 1832, costituendo un altro passo in avanti verso la futura guerra civile.
19 maggio 1828: Tariff Act del 1828 , 4 Stat. 308, ch. 111 (An Act in addition to an act, entitled "An act concerning discriminating duties of tonnage and import", and to equalize the duties on Prussian vessels and their cargoes) - La legge (chiamata dispregiativamente "Tariff of Abominations" dai suoi detrattori) aumenta ulteriormente i dazi doganali imposti alle merci importate dall'Europa. Le nuove tariffe favoriscono chiaramente gli stati più industrializzati del Nord, i cui prodotti non erano competitivi rispetto a quelli importati.
I senatori sono stati eletti ogni due anni, dove ad ogni Congresso soltanto un terzo di esso viene rinnovato. Prima del nome di ogni senatore viene indicata la "classe", ovvero il ciclo di elezioni in cui è stato eletto. In questo 20º Congresso i senatori di classe 2 erano in scadenza.
Harrison si è dimesso il 20 maggio 1828 per assumere la carica di ambasciatore presso la Grande Colombia. Sono state indette nuove elezioni il 10 dicembre 1828.
Jacob Burnet (A)
Insediato il 10 dicembre 1828
Maine (1)
Albion K. Parris (J)
Parris si è dimesso il 28 agosto 1828 dopo essere stato nominato giudice presso la Corte suprema del Maine. Sono state indette nuove elezioni il 15 gennaio 1829.
John Holmes (A)
Insediato il 15 gennaio 1829
Georgia (2)
Thomas W. Cobb (J)
Cobb si è dimesso il 7 novembre 1828. Sono state indette nuove elezioni il 7 novembre 1828.
Oliver H. Prince (J)
Insediato il 7 novembre 1828
Carolina del Nord (3)
Nathaniel Macon (J)
Macon si è dimesso il 14 novembre 1828. Sono state indette nuove elezioni il 15 dicembre 1828.
Van Buren si è dimesso il 20 dicembre 1828 per assumere la carica di governatore dello stato di New York. Sono state indette nuove elezioni il 15 gennaio 1829.
Charles E. Dudley (J)
Insediato il 15 gennaio 1829
New Jersey (1)
Ephraim Bateman (A)
Bateman si è dimesso il 12 gennaio 1829 per motivi di salute. Sono state indette nuove elezioni il 30 gennaio 1829.