Adriano Sofri
terrorista, ex giornalista e scrittore (1942-) / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
Caro Wikiwand AI, Facciamo breve rispondendo semplicemente a queste domande chiave:
Puoi elencare i principali fatti e statistiche su Adriano Sofri?
Riassumi questo articolo per un bambino di 10 anni
Adriano Sofri (Trieste, 1º agosto 1942) è uno scrittore, opinionista e attivista italiano, ex leader di Lotta Continua, condannato a ventidue anni di carcere – dopo un lungo iter giudiziario – quale mandante, assieme a Giorgio Pietrostefani, dell'omicidio del commissario di polizia Luigi Calabresi, avvenuto nel 1972.
Come esecutori materiali furono condannati invece i militanti di Lotta Continua Leonardo Marino e Ovidio Bompressi. Arrestato brevemente nel 1988, e condannato, per il reato di concorso morale in omicidio, la prima volta nel 1990, fu incarcerato in via definitiva nel 1997, con l'eccezione di circa 6 mesi tra il 1999 e il 2000 a causa della revisione del processo. Dal 2005 Sofri scontava la pena in regime di semilibertà e dal 2006 di detenzione domiciliare a causa di problemi di salute. È stato scarcerato nel gennaio 2012 per decorrenza della pena, ridotta a 15 anni per effetto dei benefici di legge.[1]
Pur assumendosi la corresponsabilità morale dell'omicidio,[2] a causa della campagna di stampa diretta contro il commissario portata avanti assieme agli altri membri di Lotta Continua, Sofri si è sempre proclamato innocente per quanto riguarda l'accusa penale, così come affermato anche dai coimputati, a eccezione del reo confesso Marino.[2][3] Un ampio movimento innocentista ha sostenuto negli anni l'estraneità di Sofri al delitto, ricordando le contraddizioni del pentito, in particolare il fatto che Sofri avrebbe ordinato il crimine solo concedendo una sorta di silenzioso assenso ritenuto non verificabile.[4][5]