Medaglia commemorativa per atti di filantropia compiuti in mare
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La medaglia commemorativa per atti di coraggio verso persone pericolanti in mare fu istituita dal Regno d'Italia, nella seconda metà del XIX secolo, per premiare fatti importanti ed altamente generosi per i quali non fosse tuttavia possible accordare:
- medaglia al valore di Marina, che era destinata a ricompensare atti di coraggio compiuti con rischio della vita verso persone pericolanti in mare, nelle classi d'oro e d'argento, come stabilito con Regio decreto n. 4072 del 1860[1] con il quale erano state riformate le Sovrane determinazioni del 1º marzo 1836 e del 25 marzo 1847 con le quali la decorazione era stata istituita nel Regno di Sardegna;
- menzione onorevole al valor di Marina, per gli atti di coraggio compiuti senza evidente pericolo di vita, ma con slancio e filantropia;
- attestati ufficiali di soddisfazione, poi di benemerenza, da concedersi negli altri casi meritevoli di speciale considerazione, ma non tali da dar luogo al conferimento della medaglia o della menzione onorevole al valor di Marina;
oppure, trattandosi di stranieri, non ne fosse ad essi consentito il conferimento.
La medaglia commemorativa era stata concessa quasi sempre in argento, molto raramente in oro, soprattutto ai capitani che avevano raccolto gli equipaggi di bastimenti nazionali naufragati o in pericolo di affondare durante la navigazione e prodigate loro cure ed assistenza.