Augusto

primo imperatore romano (27 a.C. - 14 d.C.) / Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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Gaio Giulio Cesare Ottaviano Augusto (in latino: Gaius Iulius Caesar Octavianus Augustus; nelle epigrafi: C·IVLIVS·C·F·CAESAR·IIIVIR·RPC[33]; Roma, 23 settembre 63 a.C.Nola, 19 agosto 14 d.C.), nato come Gaio Ottavio Turino (Gaius Octavius Thurinus) e meglio conosciuto come Ottaviano o Augusto, è solitamente considerato il fondatore dell'Impero romano, nonché il primo imperatore di esso, per 41 anni, dal 27 a.C. al 14 d.C.

Quick facts: Augusto, Imperatore romano, Nome origina...
Augusto
Imperatore romano
Statue-Augustus.jpg
Augusto di Prima Porta, Musei Vaticani
Nome originaleGaius Octavius Thurinus (alla nascita)
Gaius Iulius Caesar Octavianus Augustus (dopo l'ascesa al potere imperiale)
Regno16 gennaio 27 a.C.
19 agosto 14 d.C.
Tribunicia potestas37 anni consecutivi,[1][2] dal 1º luglio 23 a.C.[3]
TitoliAugustus nel 27 a.C., Pontifex maximus (dopo la morte di Marco Emilio Lepido nel 13 a.C.),[4][5] Pater Patriae nel 2 a.C.[6] e praefectus moribus (nel 19 a.C. e rinnovatagli nel 12 a.C.[7])
Salutatio imperatoria21 volte:[2] la prima nel 40 a.C.,[8] poi nel 36 a.C. (2ª),[8][9] 33 a.C. (3ª[10]), 31 a.C. (4ª),[11] 30 a.C. (5ª[12]), 27 a.C. (6ª),[8] 26 a.C. (7ª),[8][13] 21 a.C. (8ª),[8] 19 a.C. (9ª[14] e 10ª[8]), 16 a.C. (11ª),[15] 10 a.C. (12ª),[16] 8 a.C. (13ª),[17] 7 a.C. (14ª),[18] 3 a.C. (15ª),[19] 2 (16ª),[20] 6 (17ª), 8 (18ª),[21] 9 (19ª),[21][22] 11 (20ª),[23] 13 (21ª).[24]
Nascita23 settembre 63 a.C.[25]
Roma (ad Capita Bubula)[25]
Morte19 agosto 14 d.C.
Nola
SepolturaMausoleo di Augusto
Predecessorecarica creata
(Repubblica romana)
SuccessoreTiberio
ConiugeClodia Pulcra[26] (fino al 40 a.C.)
Scribonia[26] (40–38 a.C.)
Livia Drusilla[26] (38 a.C.-14)
FigliGiulia maggiore[27]
Adottivi:
Lucio Cesare[28]
Gaio Cesare[28]
Marco Vipsanio Agrippa Postumo (poi ripudiato e mandato in esilio)[29]
Tiberio[29]
DinastiaGiulio-claudia
PadreGaio Ottavio[30]
Gaio Giulio Cesare (adottivo)
MadreAzia maggiore[31]
Consolato13 volte:[2] nel 43 (il I, a soli vent'anni),[32] 33 (II),[32] 31 (III),[32] 30 (IV, inaugurato in Asia),[32] 29 (V, inaugurato a Samo),[32] 28 (VI),[32] 27 (VII),[32] 26 (VIII, inaugurato a Tarraco),[32] 25 (IX, inaugurato a Tarraco),[32] 24 (X),[32] 23 (XI),[32] 5[32] e 2 a.C.[32]
Princeps senatusdal 28 a.C. ed associato con l'imperatore romano fino al dominato
Pontificato maxnel 13 a.C., dopo la morte di Marco Emilio Lepido
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Insieme a Marco Antonio e Lepido fondò il secondo triumvirato, ottenendo il proconsolato sulle province di Sicilia, Sardegna, Corsica e Africa. Con il ritiro di Lepido e gli accordi di Brindisi del 40 a.C. Ottaviano divenne proconsole in tutte le province occidentali (Sicilia, Sardegna e Corsica, Spagna Citeriore, Spagna Ulteriore, Gallia Narbonense, Gallia Cisalpina [con Illyricum settentrionale], Gallia Comata e Numidia) e in più ottenne in affidamento l'Italia.

Nel 27 a.C. egli rimise le cariche nelle mani del senato; in cambio ebbe un imperio proconsolare che lo rese capo dell'esercito e il Senato romano, dietro suggerimento di Lucio Munazio Planco, gli conferì il titolo onorifico di Augustus il 16 gennaio 27 a.C.,[34] cioè "degno di venerazione e di onore". Il suo nome ufficiale fu da quel momento Imperator Caesar Divi filius Augustus (nelle epigrafi IMPERATOR·CAESAR·DIVI·FILIVS·AVGVSTVS).[35]

Augusto volle essere identificato come l’artefice del ripristino della Repubblica, dei Costumi degli Antenati (mores) e, soprattutto, come il portatore della Pax Romana, cioè quel clima di pace e di ordine che imponeva su tutto l’impero di Roma le stesse leggi, la stessa lingua e un'unica economia. Questa idea di Roma come trionfatrice universale venne creata attraverso un uso accorto delle immagini, l'abbellimento della città, la tutela degli intellettuali che celebravano il principato, la riqualificazione del senato e dell'ordine degli equites. La storiografia contemporanea si è occupata dell'eredità storica di Augusto, che ha bisogno di essere ridefinita dopo le iperboli del ventennio fascista.[36]

Lo stesso Augusto ha voluto lasciare di sé un'immagine eroica nelle Res gestae, consapevolmente sostenne Virgilio in questa celebrazione nell'Eneide: durante la sua vita Augusto aveva evitato di attribuirsi appellativi divini, ma subito dopo la sua morte fu subito considerato figlio di Dio.[37] L'attributo "Augustus" indica un riconoscimento religioso e in seguito ebbe anche quello di "Princeps". Alcuni storici come Seneca il Vecchio, Lucio Anneo Seneca, Sallustio, Svetonio e Appiano indicano anche le proscrizioni, la conquista astuta del potere e la politica autocratica di Augusto. Augusto contribuì enormemente a fare di Roma la meraviglia dei secoli. Rimodellò l'Urbe lasciando la frase: "ho trovato una città di mattoni, ne lascio una di marmo". In architettura Roma arrivò ad uno splendore elevatissimo.

Dal punto di vista amministrativo, le riforme di Augusto furono importanti e durature. Attribuì le province non pacificate a legati imperiali scelti da lui stesso, lasciando le altre a proconsoli di rango senatorio; tutti però rispondevano all'imperatore. Augusto tenne per sé l'Egitto, sotto il governo di un suo prefetto. Riformò il sistema fiscale e monetario. Riorganizzò l'amministrazione della città di Roma, attribuendo ad alti funzionari statali la cura dell'urbanistica, la responsabilità dell'approvvigionamento alimentare e la gestione delle acque.