Buddismo in Pakistan
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Il buddismo in Pakistan mise radici circa 2300 anni fa sotto l'impero Maurya del re Ashoka, che Jawaharlal Nehru una volta definì "il più grande tra qualsiasi altro re o imperatore"[1]. La lunga presenza della fede buddhista è parte integrante della storia in questa regione la quale, nel corso del tempo, entra a far parte dell'area interna della Battriana, del Regno indo-greco, dell'impero Kusana e dell'antica India attraverso il Punjab e la cultura presente nella valle del fiume Indo, zone quest'ultime che fanno oggi parte della nazione pakistana.
Lo studioso buddhista Kumāralabdha di Taxila è paragonabile ad Āryadeva, Aśvaghoṣa e Nāgārjuna. Nel 2012 il "National Database and Registration Authority (NADRA)" ha indicato che la popolazione buddhista contemporanea del Pakistan era di 1492 titolari adulti di documenti d'identità nazionali (CNICs); la popolazione totale dei buddhisti è quindi improbabile che ammonti a più di qualche migliaio di individui[2].