Clausola (linguistica)
in linguistica, unità sintattica di rilievo intermedio tra sintagma e frase / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Clausola è un termine appartenente alla linguistica, tipico della tradizione di studi in lingua inglese, che indica un'unità sintattica di rilievo intermedio tra sintagma e frase[1].
Il termine italiano è un calco dall'inglese clause e indica un raggruppamento di parole che abbia le seguenti caratteristiche:
- è presente in esso un predicato (fattore logico-grammaticale)
- può far parte di un raggruppamento (o frase) più esteso (fattore sintattico)
- rappresenta una condizione, un evento o un processo in evoluzione (fattore extralinguistico, cioè il rapporto con la realtà che il linguaggio descrive)[2]
Così, ad esempio, nella frase
- Ieri ho bevuto una birra Δ[3] che è difficile trovare da queste parti.
troviamo due clausole, la prima indipendente (in quanto da sola costituisce già una frase), la seconda relativa e retta dalla prima.
La tradizione linguistica anglosassone è stata sempre legata agli studi di logica: ecco perché il termine integra criteri sintattici con criteri funzionali[4].
Con i termini "frase" ed "enunciato", "clausola" condivide una certa debolezza di statuto, delineandosi come una definizione di comodo, utile ad individuare i diversi tipi di frasi dipendenti (relative, come nell'esempio, ma anche finali, causali, temporali ecc)[4].