Cultivar

varietà di pianta coltivata / Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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Cultivar (pronuncia corretta: /ˈkultivar/, pronuncia accettabile: /kultiˈvar/[1]; abbreviato in cv. secondo il codice internazionale per la nomenclatura delle piante coltivate[2]) è il termine col quale in agronomia s'intende una varietà di pianta coltivata, ottenuta con il miglioramento genetico, che riassume un insieme di specifici caratteri morfologici, fisiologici, agronomici e merceologici di particolare interesse e trasmissibili con la propagazione, sia per seme sia per parti di pianta. Da un punto di vista pratico, la cultivar sarebbe analoga alla razza di una specie animale realizzata con la domesticazione e la selezione.

Hyacinthus_orientalis0.jpg
Giacinto comune spontaneo
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Cultivar Purple Voice
Red_and_white_tulip_at_Myddelton_House%2C_Enfield%2C_London.jpg
Una cultivar di tulipano rosso e bianco nel giardino di Myddelton House, a Bulls Cross, Enfield, Londra, Inghilterra.

La cultivar s'identifica perciò in un particolare genotipo, isolato artificialmente con la selezione massale o la selezione individuale, i cui caratteri sono fissati e ripetibili con la propagazione gamica per almeno 3-4 generazioni. Nella sistematica, la cultivar rappresenta una suddivisione minore della sottospecie al pari della varietà, termine che di solito si riferisce alle razze prodottesi spontaneamente in natura.[3]