Incidente nucleare di Fukushima Dai-ichi
incidente nucleare in Giappone del 2011 / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
Caro Wikiwand AI, Facciamo breve rispondendo semplicemente a queste domande chiave:
Puoi elencare i principali fatti e statistiche su Disastro di Fukushima Dai-ichi?
Riassumi questo articolo per un bambino di 10 anni
L'incidente nucleare di Fukushima Dai-ichi (福島第一原子力発電所事故?, Fukushima Dai-ichi genshiryoku hatsudensho jiko) è stato un incidente nucleare avvenuto nella centrale omonima, situata a Naraha, nella prefettura di Fukushima, sulla costa est del Giappone. Oltre al disastro di Cernobyl' del 26 aprile 1986, è stato l'unico incidente classificato di livello 7 della scala INES, il livello di gravità massima degli incidenti nucleari.[6] La causa scatenante fu il terremoto e maremoto del Tōhoku dell'11 marzo 2011.
Incidente nucleare di Fukushima Dai-ichi | |
---|---|
Incidente nucleare livello 7 (INES) | |
Immagine del 16 marzo 2011 dei quattro edifici danneggiati del reattore. Da sinistra a destra: Unità 4, 3, 2 e 1. Le esplosioni di aria e idrogeno si sono verificate nelle Unità 1, 3 e 4, causando danni strutturali. Una bocchetta nella parete dell'unità 2, con vapore chiaramente visibile, ha impedito un'esplosione simile. Altri droni il 20 marzo hanno catturato immagini più chiare.[1] | |
Tipo | Meltdown nucleare |
Data | 11 marzo 2011 15:40 |
Data fine | 16 marzo 2011 9:40 |
Luogo | Ōkuma |
Infrastruttura | Centrale nucleare di Fukushima Dai-ichi |
Stato | Giappone |
Regione | Regione di Tōhoku |
Prefettura | Fukushima |
Coordinate | 37°25′17″N 141°01′57″E |
Causa | Terremoto e maremoto del Tōhoku del 2011 |
Conseguenze | |
Morti | 1 morte per cancro attribuita, da parte del governo, all'esposizione alle radiazioni.[2][3] |
Feriti | 16 con lesioni fisiche dovute alle esplosioni di idrogeno,[4] 2 lavoratori portati in ospedale con possibili ustioni da radiazioni.[5] |
Evacuati | 184 000 |
Mappa di localizzazione | |
Al momento della scossa, il sistema di sicurezza antisismico della centrale spense tutti i reattori con la procedura di SCRAM, che si attivò automaticamente. Dopo lo spegnimento, in mancanza dell'elettricità fornita dai reattori, si attivarono immediatamente i generatori elettrici di emergenza, che fornirono l'energia necessaria a consentire il normale funzionamento dei sistemi di raffreddamento.
Dopo circa 40 minuti, la centrale fu raggiunta dall'onda di maremoto generata dal sisma, che scavalcò le protezioni e allagò gli impianti. Lo tsunami distrusse i generatori di emergenza che alimentavano i sistemi di raffreddamento dei reattori 1, 2 e 3 e anche la linea elettrica ad alta tensione che li collegava ai reattori 5 e 6.[7] Ciò causò un blackout elettrico e il blocco dei sistemi di raffreddamento nei primi tre reattori. L'interruzione dei sistemi di raffreddamento causò nelle ore successive la perdita di controllo dei reattori 1, 2 e 3, attivi al momento del terremoto. I tre reattori subirono un meltdown completo, seppur in momenti diversi, tra il 12 e il 15 marzo. Nei giorni successivi, si verificarono quattro distinte esplosioni, causate da fughe di idrogeno, alcune delle quali distrussero le strutture superiori degli edifici di due reattori.[8]
Nel luglio 2012, una commissione d'inchiesta (National Diet of Japan Fukushima Nuclear Accident Independent Investigation Commission - NAIIC) concluse che le circostanze che portarono al disastro avrebbero potuto essere previste e l'incidente evitato. In particolare, l'impresa che operava sull'impianto, la Tokyo Electric Power Company (TEPCO), non avrebbe disposto misure di sicurezza adeguate al rischio sismico e non si sarebbe dotata di piani di contenimento danni né di adeguati piani di evacuazione. La TEPCO si assunse pubblicamente alcune responsabilità.[9][10][11][12]
Nei giorni successivi all'incidente, in seguito al rilascio di radioattività nell'aria e alla contaminazione dei terreni circostanti, le autorità ordinarono l'evacuazione dei residenti entro un raggio di 20 chilometri.[13]
A differenza di quanto avvenne a Cernobyl', nell'incidente di Fukushima non vi fu un incendio con immissione di grandi quantità di radionuclidi nell'atmosfera, ma un rilascio di elementi radioattivi nell'oceano. Non sono stati documentati effetti negativi sulla salute dei residenti di Fukushima o dei lavoratori della centrale elettrica che siano direttamente attribuibili all'esposizione alle radiazioni provocate dall'incidente.[14][15][16] Sono state avanzate critiche sulla percezione pubblica del rischio radiologico derivante da incidenti e sull'attuazione di una zona di esclusione (simile a quella istituita a Cernobyl'), ritenuti causa di danni maggiori di quanti ne abbiano prevenuti.[17] In seguito all'incidente, almeno 164.000 residenti dell'area circostante furono sfollati permanentemente o temporaneamente (in modo volontario o tramite ordine di evacuazione). L'evacuazione provocò almeno 51 vittime, e un numero maggiore fu attribuito allo stress successivo o alla paura di rischi radiologici; al 2021, circa 36.000 persone non erano ancora potute tornare nelle proprie abitazioni.[18][19][20][21]
Controversie sono sorte riguardo lo smaltimento delle acque reflue utilizzate per raffreddare il reattore, con proteste nei Paesi confinanti.[22]