
Equinozio
istante nel corso dell'anno in cui il Sole si presenta all'intersezione tra l'eclittica e l'equatore celeste / Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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L'equinozio (dal latino aequĭnoctĭum, derivato a sua volta dalla locuzione aequa nox, cioè «notte uguale (per durata) al dì») è quel momento della rivoluzione terrestre intorno al Sole in cui quest'ultimo si trova allo zenit dell'equatore.

Esso ricorre due volte durante l'anno solare e in quel momento il periodo diurno, ovvero quello di esposizione alla luce del Sole, e quello notturno sono uguali, giungendo i raggi solari perpendicolarmente all'asse di rotazione della Terra. Gli equinozi occorrono a marzo e a settembre del calendario civile; insieme ai solstizi, marcano il momento di avvicendamento delle stagioni astronomiche sulla Terra.
Nell'emisfero boreale l'equinozio di marzo segna la fine dell'inverno e l'inizio della primavera, mentre quello di settembre termina l'estate e introduce l'autunno. Viceversa accade nell'emisfero australe, dove l'autunno inizia all'equinozio di marzo e la primavera a quello di settembre.
L'equinozio d'autunno del 1983 causò indirettamente un elevato rischio di conflitto nucleare immediato tra URSS e USA, il cosiddetto "incidente dell'equinozio d'autunno", provvidenzialmente gestito dal tenente colonnello russo Stanislav Evgrafovič Petrov.[1]