Fase orale
Fasi dello sviluppo del bambino secondo Sigmund Freud. / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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La fase orale è, in psicoanalisi, la prima fase dello sviluppo psicosessuale, in cui il piacere è derivato dalle labbra e dalla bocca, come nell'atto di succhiare al seno della madre[2]. Quest'ultimo è l'oggetto primario attraverso cui viene soddisfatta la pulsione: gli atti della suzione del capezzolo e della ingestione del latte sono due momenti complementari in cui viene vissuto il piacere di incorporare qualcosa che diventa proprio (per cui Sigmund Freud usa anche il termine cannibalismo)[3][4].
Karl Abraham suddivide la fase orale in due sottofasi: di suzione, caratterizzata dalla fusione di libido e aggressività, e di morsicamento; egli attribuisce l'aggettivo cannibalico soltanto alla seconda, dove distingue un cannibalismo parziale da un cannibalismo totale[5]. Abraham inoltre considera la depressione come una regressione a questa prima fase dello sviluppo psicosessuale[6]. Questa fase è difatti caratterizzata, da una parte, dall'attività della suzione, fonte di piacere e, dall'altra, dall'introiezione, cioè dall'impossessamento dell'oggetto attraverso l'introduzione. Incorporando gli oggetti il bambino si unisce ad essi, e con essi si identifica[7].
Durante la fase orale, la modalità fondamentale di relazione con il mondo esterno è quindi di tipo nutritivo; la libido si concentra nella zona orale, che diviene così una zona erogena. Il bambino, infatti, tende a portare ogni cosa alla bocca, dal seno della madre agli oggetti che lo circondano, ed attraverso questa inizia a relazionarsi col mondo. La durata della fase orale è variabile e strettamente dipendente dalla modalità e durata dell'allattamento. Dopo aver individuato l'organizzazione orale, Freud indica pertanto come prima fase della sessualità la fase orale; la fonte è la zona orale, l'oggetto è in stretto rapporto con quello dell'alimentazione, la meta è l'incorporazione.