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Gavriil Nikolaevič Popov (in russo Гавриил Николаевич Попов?; Novočerkassk, 12 settembre 1904[1] – Repino, 17 febbraio 1972) è stato un compositore sovietico.
Popov ricevette le prime lezioni di composizione da Michail Fabianovič Gnesin. Dal 1917 al 1921 studiò pianoforte e composizione al conservatorio di Rostov sul Don. Dal 1922 al 1930 Popov studiò al Conservatorio di Leningrado con Leonid Vladimirovič Nikolaev, Vladimir Vladimirovič Ščerbačëv e Maksimilian Oseevič Štejnberg[2]. Era considerato come dotato dello stesso talento naturale di Dmitrij Dmitrievič Šostakovič, di poco più giovane[3]. Negli anni 1920 e nei primi anni 1930 fu membro dell'Associazione per la Musica Contemporanea[2]. Dal 1932 al 1937 fu funzionario dell'Associazione dei Compositori di Leningrado. Nel 1935 la prima della sua Sinfonia n. 1 suscitò aspre critiche da parte dello Stato e fu censurata. Nel 1943, durante la seconda guerra mondiale, fu evacuato ad Alma-Ata. Dal 1944 visse a Mosca[2]. Nel 1948, Popov entrò nuovamente in conflitto con il PCUS quando fu citato nella risoluzione del Comitato centrale "Sull'opera La grande amicizia"[4] e, insieme a molti altri compositori, accusato di formalismo. Negli anni 1960 la sua energia creativa risentì dell'alcolismo; compose poco e in modo irregolare prima di sperimentare un'impennata creativa negli ultimi anni della sua vita.
Le sue prime opere, in particolare il Settetto per flauto, tromba, clarinetto, fagotto, violino, violoncello e contrabbasso (o Sinfonia da camera) op. 2 e la Sinfonia n. 1 op. 7, sono impressionanti per potenza e lungimiranza. La sinfonia fu eseguita in prima assoluta dall'Orchestra filarmonica di Leningrado nel 1935 e fu immediatamente proibita dalla censura locale[3]: Popov fu accusato di rappresentare "l'ideologia del nemico di classe". Insieme a Šostakovič, Popov presentò con successo appello a Mosca[3]: ciononostante la sinfonia non fu più eseguita fino al 1972. L'influenza della prima sinfonia di Popov sulla Sinfonia n. 4 di Šostakovič è evidente[3].
Dopo l'episodio della censura nel 1935 e la denuncia anonima contro Šostakovič nel 1936, Popov, per evitare ulteriori accuse di formalismo, iniziò a scrivere in uno stile più conservatore. Nonostante l'alcolismo, compose molte opere per orchestra, tra cui sei sinfonie complete. Molte delle sue composizioni, scritte sotto la stretta del regime, sono inno alla vita sovietica e agli eroi del comunismo, come prescritto dall'autorità statale. Ne sono un esempio la sua Sinfonia n. 4, sottotitolata "Onore della patria", e una poesia-cantata intitolata "Onore al nostro partito". Le poche opere che sono state registrate testimoniano comunque una forza creativa quasi intatta e recenti ricerche sottolineano il permanere nella opere di Popov di un linguaggio musicale segreto e ancora spiccatamente avanguardistico, solo superficialmente adattato[5][6]. La sua inventiva melodica e strumentale era acuta, profondamente radicata nella musica popolare russa. Anche i brani adattati per film propagandistici, come la sua Sinfonia n. 2, possono essere profondamente emozionanti. Il suo senso dell'orchestra, brillante e vivace, e la sua comprensione dei grandi schemi formali, come quelli che si trovano nell'enorme Sinfonia n. 3 per grande orchestra d'archi, sono altrettanto eccezionali. La Sinfonia n. 6 "Festiva" tradisce una sorta di vigore convulso e inquietante[7].
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