I ciechi e l'elefante

parabola indiana / Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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I ciechi e l'elefante è una parabola che ha avuto origine nell'antico subcontinente indiano, da dove è stata ampiamente diffusa. È la storia di un gruppo di ciechi che non hanno mai incontrato un elefante prima e imparano a concettualizzarlo semplicemente toccandolo e mettendo a confronto le varie differenti esperienze che hanno dello stesso animale. Ogni cieco sente una parte diversa del corpo dell'elefante, ma solo una parte, come per esempio il lato o le zanne. Facendo ciò descrivono l'elefante in base alle loro esperienze limitate e le loro descrizioni dell'elefante differiscono l'una dall'altra. La morale della parabola è che gli esseri umani hanno la tendenza a rivendicare la verità assoluta sulla base delle loro esperienze limitate e soggettive, ignorando spesso il punto di vista delle altre persone che può essere altrettanto vero.[1][2]

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I ciechi e l'elefante
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Uomini ciechi che valutano un elefante di Ohara Donshu, periodo Edo (inizio del XIX secolo), Brooklyn Museum

La prima versione della storia è riconducibile al testo buddista Udana 6.4, datato alla metà del primo millennio a.C. Secondo John Ireland, la parabola è probabilmente più antica del testo buddista.[3]

In versioni alternative della parabola abbiamo uomini vedenti, che provano a descrivere una grande statua in una notte oscura, oppure che sentono un grande oggetto mentre sono bendati. Nelle sue varie versioni, è una parabola che ha attraversato molte tradizioni religiose e fa parte dei testi giainisti, indù e buddisti del primo millennio d.C. o prima.[3][4] La storia compare anche nel folklore sufi e bahá'í del secondo millennio. Successivamente, la storia divenne nota in Europa, con il poeta americano del XIX secolo John Godfrey Saxe che creò la sua versione come poesia, con un verso finale che spiega che l'elefante è una metafora di Dio e che i vari ciechi rappresentano le religioni che non sono d'accordo con qualcosa che nessuno ha sperimentato completamente.[5] La storia è stata pubblicata in molti libri per adulti e bambini e interpretata in molti modi.