Istakhr
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Istakhr | |
---|---|
Nome originale | ﺍﺳﺘﺨﺮ |
Cronologia | |
Fondazione | Dinastia achemenide |
Fine | Dopo la conquista islamica della Persia |
Causa | Distruzione e graduale abbandono dopo la ricostruzione |
Amministrazione | |
Territorio controllato | Capitale sasanide durante il regno di Ardashir I |
Localizzazione | |
Stato attuale | ![]() |
Coordinate | 29°58′N 54°34′E / 29.966667°N 54.566667°E |
Cartografia | |
Istakhr (persiano: ﺍﺳﺘﺨﺮ, Estakhr) è stata un'antica città situata nell'Iran meridionale, nella provincia di Fars, cinque chilometri a nord di Persepoli. Fu una città assai prospera durante l'epoca persiana achemenide.
Storia
Inizialmente, Istakhr fu una città achemenide e per un certo periodo fu capitale sasanide durante il regno di Ardashir I, prima che la capitale fosse trasferita a Ctesifonte. Durante il periodo sasanide il tesoro imperiale sasanide, conosciuto come ganj-e shāhīgān, si dice si trovasse a Istakhr.
Nel 915-16, Masʿūdī stesso vide in una casa di Istakhr, posseduta da un nobile persiano, "il più lungo e assai raffinato manoscritto" di un'opera copiata nel 731 dai documenti originali del tesoro imperiale.[1]
Istakhr bruciò totalmente durante la conquista islamica della Persia. Dopo essere stata ricostruita, la città perse importanza a causa della concorrenza della vicina Shiraz. Oggi sopravvivono solo i suoi resti archeologici.
Text is available under the CC BY-SA 4.0 license; additional terms may apply.
Images, videos and audio are available under their respective licenses.