Sommo sacerdote
capo della classe sacerdotale nell'antica religione ebraica / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Il sommo o gran sacerdote (in ebraico כּהֵן הָדֹאשׁ ,הַכֹּהֵן הַגָּדוֹל ,הַכֹּהֵן?, kohèn gadòl, o kohen ha-gadol)[1] nell'antica religione ebraica era il capo della classe sacerdotale, dalla nascita della nazione israelita fino alla distruzione del Secondo Tempio di Gerusalemme. I sommi sacerdoti appartenevano alle famiglie ebraiche sacerdotali che tracciavano la loro patrilinearità fino ad Aronne, il primo sommo sacerdote e fratello maggiore di Mosè.[2][3]
In tempi pre-esilici il nome comune del sacerdote capo della comunità era "il sacerdote" (ebr.: ha-Kohen; si veda per esempio, 1 Samuele 14:19,36;21:2–10[4]). Il termine "sommo sacerdote" (ebr.: ha-kohen ha-gadol) viene usato con riferimento ad Aronne e i suoi discendenti che sono unti con olio santo (Levitico 21:10[5]; Numeri 35:25,28[6]; Giosuè 20:6[7]), e successivamente al sacerdote principale del Primo e Secondo Tempio di Gerusalemme (2 Re 12:11;22:4,8;23:4[8]; Neemia 3:1,20;13:28[9]). Un titolo paragonabile è l'ugaritico rb khnm. L'appellativo "sacerdote capo" (ebr.: kohen ha-rosh) è un alternativo di "sommo sacerdote" (2 Re 25:18[10]; Geremia 52:24[11]; 2 Cronache 19:11;24:11;26:20[12]; Esdra 7:5[13]) e potrebbe essere coesistito insieme con "ha-kohen ha-gadol".[14]