Konstantin Nikolaevič Romanov
viceré della Polonia (1827-1892) / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Konstantin Nicolaevič Romanov (in russo Константин Николаевич Романов?; San Pietroburgo, 21 settembre 1827 – San Pietroburgo, 25 gennaio 1892) è stato figlio dello zar Nicola I e di sua moglie Carlotta di Prussia.
Konstantin Nikolaevič Romanov | |
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Il granduca Costantino di Russia fotografato nel 1880 circa da Nadar | |
Granduca di Russia | |
Nome completo | Константин Николаевич Романов |
Trattamento | Sua Altezza Imperiale |
Nascita | San Pietroburgo, 21 settembre 1827 |
Morte | San Pietroburgo, 25 gennaio 1892 (64 anni) |
Luogo di sepoltura | Mausoleo granducale, Fortezza di Pietro e Paolo |
Dinastia | Romanov |
Padre | Nicola I di Russia |
Madre | Carlotta di Prussia |
Consorte | Alessandra di Sassonia-Altenburg |
Figli | Nikolaj Ol’ga Vera Konstantin Dmitrij Vjačeslav |
Religione | Chiesa ortodossa russa |
Firma |
I suoi genitori furono felici di avere un secondo figlio dopo nove anni in cui erano nate solo femmine: Nicola I e sua moglie si amavano e amavano i loro figli, cui diedero un'ottima istruzione. Benché la prole imperiale di solito rimanesse sotto la supervisione di governanti e tate fino ai sette anni, già a cinque Costantino era troppo ostinato e difficile da gestire per una domestica, per cui suo padre gli assegnò un insegnante privato[1]: avendo già deciso che il figlio sarebbe diventato l'ammiraglio generale della Marina Imperiale, lo zar scelse Fëdor Litke come aio per il bambino.
Litke, che aveva circumnavigato il globo all'età di vent'anni, era un uomo sfacciato e grasso, portato alle polemiche o alle offesa e passò queste attitudini al suo allievo. Formò il ragazzo nelle scienze navali e gli riempì la testa di racconti di mare, guadagnandosi l'amicizia del giovane per la vita[2]. Le lingue furono una parte importante della formazione di Konstantin: imparò il russo, l'inglese, il tedesco ed il francese[3]. Mentre cresceva le sue lezioni diventavano più lunghe e complesse, comprendendo la matematica, la scienza, la statistica e la gestione del governo. Ci furono anche brevi lezioni ed esercitazioni militari. Konstantin inoltre amò la musica, imparando a suonare il piano ed il violoncello, il disegno e ebbe molta attitudine alle arti. Fu anche un lettore entusiasta ed il suo amore per Omero lo spinse a tradurre l'Odissea in tedesco.
Nel 1835 accompagnò i suoi genitori in Germania e dall'età di otto anni in poi fu educato a tenere un diario: nello stesso periodo gli fu affidato un piccolo yacht, con cui avrebbe navigato fra Peterhof e Kronstadt, passando i suoi giorni in mare e tornando a casa di notte. Nel 1836, accompagnato da Litke, fu imbarcato su una lunga crociera navale ed infine ebbe il comando della fregata russa Ercole, sotto la direzione di Litke. Durante l'addestramento fu trattato come tutti gli altri cadetti navali, nonostante il suo titolo di granduca lo dispensasse da questo. Fu messo a sentinella a mezzanotte sia con la pioggia che con le tempeste[4]. All'età di sedici anni, Konstantin fu promosso al rango di capitano e servì come comandante della fregata Ulisse, visitando i vari porti lungo il golfo di Finlandia ed arrivando in seguito fino al Mediterraneo.
L'incoraggiamento ed il consiglio di sua zia, la granduchessa Elena Pavlovna ebbero una notevole sulla formazione del giovane. Elena lo prese sotto la sua ala, instillandogli il suo gusto per la letteratura e la musica e facendogli conoscere le ultime idee scientifiche. Ben nota per le sue idee liberali, ebbe una grande influenza nelle visioni politiche del nipote. Nell'ambito dell'influenza di Litke, Konstantin cominciò a ricoprire incarichi ufficiali, assumendo il patronato della nuova Imperial Società Geografica Russa, che dipendeva dal Ministero degli Affari Interni in cui lavorava un numero cospicuo di burocrati liberali, tra cui Nikolaj Miljutin.