Kukeri
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I Kukeri (bulgaro: кукери, Kuker), letteralmente "incappucciati"[1] sono elaborati costumi tradizionali maschili della cultura bulgara.
A tali costumi è correlata una serie di riti e danze che riprendono le antiche cerimonie agrarie dei Traci legate al culto del dio Dioniso. Tali costumi sono diffusi inoltre in altre culture dell'area balcanica, dove assumono differenti denominazioni a seconda delle tradizioni e della lingua. Secondo la credenza popolare, il Kuker è destinato a scacciare gli spiriti maligni e a propiziare il buon raccolto e la felicità nei villaggi per tutto l'anno.
Nella regione di Pernik, i riti Kuker, che si svolgono nell'ambito del cosiddetto "Festival di Surova" o "Сурова", si tengono tra il 13 e il 14 gennaio, corrispondente al capodanno ortodosso, anche se in altri casi i riti Kuker si svolgono a ridosso della primavera, costituendo una sorta di carnevale[2]. Nel 2015 l'UNESCO ha dichiarato i costumi Kuker e i riti ad essi associati, in particolare il Festival di Surva, come patrimonio dell'umanità[3].