La scomparsa di Patò
romanzo scritto da Andrea Camilleri / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
La scomparsa di Patò è un romanzo di Andrea Camilleri pubblicato dall'editore Arnoldo Mondadori Editore nel 2000.
«Giuda murì, Patò spirì , Spirì Patò, Cu l'ammazzò? Quantu patì? E po'; pirchì Patò spirò?»
La scomparsa di Patò | |
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Autore | Andrea Camilleri |
1ª ed. originale | 2000 |
Genere | romanzo |
Sottogenere | giallo |
Lingua originale | italiano |
Ambientazione | Vigata, 1890 |
Protagonisti | Il ragioniere Antonio Patò |
Al romanzo viene premessa una citazione dallo stesso Camilleri tratta dall'opera A ciascuno il suo di Leonardo Sciascia dove si dice della scomparsa del ragioniere Antonio Patò durante la recita del "Mortorio", vale a dire della Passione di Cristo, opera teatrale del cavalier D'Orioles. Patò che più volte aveva interpretato la parte di Giuda e che secondo il copione sarebbe dovuto precipitare all'Inferno attraverso una botola del palcoscenico sparì secondo quanto previsto ma questa volta non ricomparve più e da quel momento nessuno ne seppe più niente. Il fatto divenne un proverbio per indicare l'inattesa scomparsa di persone o cose.
In una nota finale Camilleri ci informa che sullo stesso argomento aveva scritto un breve racconto pubblicato sull'"Almanacco dell'Altana 2000" e successivamente sul quotidiano "La Stampa" di Torino.
L'avvenimento però continuava a stimolarlo in modo tale che decise di ampliarlo sino a farne un romanzo che si presenta nella forma inusuale di un dossier composto da lettere scritte a mano o dattilografate, da documenti ufficiali con i relativi timbri o da articoli a stampa di quotidiani. Camilleri riprende l'originale forma di scrittura che aveva già messo in atto nel precedente romanzo La concessione del telefono del 1998 dove la corrispondenza burocratica aveva una parte di primo piano.
In questo romanzo il significato del dossier si amplia, diventa un «prodigioso repertorio di tradizioni sicule, di abitudini italiche, di costumi e malcostumi ottocenteschi e contemporanei, inarrivabile campionatura di linguaggio burocratico, borghese e popolare, raffinato inventario delle forme del giallo enigmistico e degli equivoci della commedia di costume, minuzioso catalogo delle manifestazioni del potere e del candore, del sussiego e dell'idiozia degli uomini.»[1]