Federazione delle Liste Verdi
partito politico italiano (1986-1990) / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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La Federazione delle Liste Verdi nasce il 16 novembre 1986 a Finale Ligure, raggruppando in un unico soggetto politico tutte le Liste Verdi esistenti fino ad allora sul territorio nazionale.[1]
Federazione delle Liste Verdi | |
---|---|
Presidente | Gianni Francesco Mattioli |
Stato | Italia |
Sede | Via Salandra 6, Roma |
Abbreviazione | LV |
Fondazione | 16 novembre 1986, Finale Ligure |
Dissoluzione | 9 dicembre 1990 |
Confluito in | Federazione dei Verdi |
Ideologia | Ambientalismo |
Collocazione | Sinistra |
Gruppo parl. europeo | Gruppo Verde |
Seggi massimi Camera | |
Seggi massimi Senato | |
Seggi massimi Europarlamento | |
Colori | Verde |
I Verdi si danno, per la prima volta, un'organizzazione nazionale con uno statuto comune, un regolamento e organi nazionali esecutivi.
Il simbolo che viene adottato è il Sole che ride, già presentato alle elezioni regionali del 1985 in 11 regioni, e mutuato direttamente dal movimento danese contro il nucleare.
Nella prima fase del movimento si assiste già alla divisione tra varie anime, una corrente autonomista e pragmatica (Alfonso Pecoraro Scanio, Pier Vito Antoniazzi, Rosa Filippini) una corrente legata alla sinistra e a Legambiente (Gianni Mattioli, Massimo Scalia, Enrico Falqui) e una corrente "fondamentalista" (Giannozzo Pucci e Pino Polistena).
Alle elezioni europee del 1989 il movimento ecologista italiano ottiene il miglior risultato elettorale di sempre raggiungendo in totale il 6,2%, sommando il 3,8% della Federazione delle Liste Verdi e il 2,4% dei Verdi Arcobaleno.[2] A Milano raggiungono in totale quasi il 9%.[3]
Gli assetti si modificano nel 1990 con la fusione con i Verdi Arcobaleno, che dà origine alla Federazione dei Verdi.[4]