Lucio Battisti
cantautore, compositore, polistrumentista, arrangiatore e produttore discografico italiano (1943-1998) / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Lucio Battisti (Poggio Bustone, 5 marzo 1943 – Milano, 9 settembre 1998) è stato un cantautore, compositore, polistrumentista, arrangiatore e produttore discografico italiano.
Lucio Battisti | |
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Lucio Battisti alla fine degli anni sessanta | |
Nazionalità | Italia |
Genere | Pop rock[1] Soft rock[1][2][3] Rock progressivo[3] Rhythm and blues[4] Musica latina[3][4] Synth pop[3] Elettropop[3] Funk[3] Disco[5] |
Periodo di attività musicale | 1962 – 1994 |
Strumento | voce, chitarra, tastiera, pianoforte, batteria, mandolino, percussioni, güiro, chitarra hawaiana, basso, sintetizzatore |
Etichetta | Dischi Ricordi, Numero Uno, CBS, Columbia |
Album pubblicati | 111 (pubblicazioni postume incluse - album esteri non inclusi) (dettaglio) |
Studio | 20 (album esteri non inclusi) (dettaglio) |
Raccolte | 94 (di cui 16 cofanetti - pubblicazioni postume incluse) (dettaglio) |
Considerato uno dei maggiori cantautori italiani,[4] ha inciso in carriera 20 album in studio[6][7][8] realizzando vendite per 25 milioni di dischi.[9][10] Fu interprete e autore di musica tra i più importanti e influenti del Novecento italiano;[3][11][12] compose anche per altri artisti[13] (anche internazionali come Gene Pitney,[14] gli Hollies[15] e Paul Anka[16]), mentre per i testi si affidò quasi sempre ai parolieri, con alcune eccezioni.[N 1][17][18]
Il lungo sodalizio con Mogol fu il fulcro del suo successo e ne costruì l'immagine di interprete della vita e dei sentimenti comuni; questa, che ha segnato in Italia un'epoca musicale e di costume,[4] è rimasta la principale immagine dell'artista.[19] Già dalla prima metà degli anni '70 Battisti, schivo nel rapporto con il pubblico e i media,[4] mise in pratica il ritiro dalle scene e dalla visibilità pubblica che divenne totale dall'inizio degli anni '80 fino alla morte.[20]
Dopo la parentesi della collaborazione con la moglie Velezia, elesse Pasquale Panella a paroliere più adatto alle sue esigenze di sperimentazione, per dar vita a una nuova stagione di musica più libera dagli schemi usuali e di testi che, se già con Mogol avevano talvolta raggiunto un certo grado di complessità, con Panella erano diventati enigmatici, crittografici, surreali, mai descrittivi, fino a spingersi al limite del nonsense.[21][22]
Musicista autodidatta, polistrumentista, abile in numerosi generi musicali, fu apprezzato chitarrista ritmico nonché talentuoso arrangiatore[23] e cantante dotato di una notevole forza interpretativa e di una voce caratteristica; quest'ultima lo espose a diverse critiche, a volte anche impietose, ma contribuì a determinare il suo successo grazie alla capacità di trasmettere emozioni che molti gli riconoscevano.[24] Battisti sostenne però il primato dell'emozione sulla tecnica vocale.[25]
La sua frequentazione, anch'essa autodidattica, di vari generi e stili del panorama angloamericano, gli permise di realizzare un'innovativa e personale fusione tra questi e la tradizione della canzone in Italia, rendendolo un punto di riferimento nella produzione di musica leggera del Paese e ricevendo nel corso degli anni il plauso da parte di numerosi altri autori musicali, sia italiani che internazionali.[4] Negli Stati Uniti, nonostante un tentativo infruttuoso di lanciarsi sul mercato negli anni settanta,[26] la sua opera è in fase di riscoperta.[27][28]