Mariano IV d'Arborea
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Mariano IV d'Arborea (Marianu in sardo, Marianus in latino, e Marià in catalano; Oristano, 1319 – Oristano, maggio 1375[2]) conosciuto anche con il nome di Mariano il Grande[3][4][5], è stato giudice d'Arborea dal 1347 alla sua morte[1].
Mariano IV d'Arborea | |
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Ritratto di Mariano IV in età giovanile, Maestro delle tempere francescane (Pietro Orimina), Chiesa di San Nicola (Ottana)[1] | |
Giudice di Arborea | |
In carica | 1347 – 1375 |
Predecessore | Pietro III di Arborea |
Erede | Ugone III di Arborea |
Successore | Ugone III di Arborea |
Altri titoli | Conte del Goceano, Conte di Marmilla, Visconte di Bas |
Nascita | Oristano, 1319 |
Morte | Oristano, maggio 1375 |
Dinastia | De Serra Bas |
Padre | Ugone II di Arborea |
Madre | Benedetta |
Consorte | Timbora di Roccaberti |
Figli | Ugone, Beatrice, ignota, Eleonora |
Religione | Cattolicesimo |
Figlio secondogenito del giudice sardo Ugone II e di Benedetta, proseguì e intensificò l'eredità culturale e politica del padre, volta al mantenimento dell'autonomia del giudicato d'Arborea e alla sua indipendenza, che ampliò all'intera Sardegna[1]. Considerato una delle più importanti figure nel Trecento sardo, contribuì allo sviluppo dell'organizzazione agricola dell'isola grazie alla promulgazione del Codice rurale, emendamento legislativo successivamente incluso da sua figlia Eleonora nella ben più celebre Carta de Logu[6].
Fu inoltre un facoltoso mecenate delle arti, e al suo servizio vi furono famosi scultori e pittori del periodo, tra i quali Nino Pisano[7][8].