Massacro di Rock Springs
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Il massacro di Rock Springs, conosciuto anche come rivolta di Rock Springs, avvenne il 2 settembre 1885, nell'odierna cittadina americana di Rock Springs, situata nella Contea di Sweetwater in Wyoming. Lo scontro, tra minatori immigrati cinesi e minatori immigrati bianchi, fu il risultato di tensioni razziali e continui conflitti sul lavoro riguardo alla politica dello Union Pacific Coal Department di pagare i minatori cinesi meno di quelli bianchi. Questo modo di fare, fece sì che vennero assunti più minatori cinesi rispetto agli altri, che si arrabbiarono fino al punto di scatenare una rivolta. Le tensioni razziali si rivelarono un fattore ancora più decisivo all'origine del massacro. Quando questo finì, almeno 28 minatori cinesi erano stati uccisi e altri 15 erano rimasti feriti. I rivoltosi bruciarono 75 case cinesi, creando approssimativamente un danno di 150 000 dollari (pari a 3,9 milioni di dollari odierni).
Alla fine del diciannovesimo secolo, le tensioni tra gli immigrati bianchi e quelli cinesi erano particolarmente frequenti negli Stati Uniti d'America occidentali, specialmente nella decade precedente la strage. Il massacro di Rock Springs fu l'esplosione violenta dopo anni di sentimenti di sinofobia. La Legge di esclusione dei Cinesi del 1882 proibiva agli immigrati cinesi di entrare in America per i successivi dieci anni, ma già poco prima di tale provvedimento migliaia di immigrati giunsero nell'America occidentale. Molti immigrati cinesi che arrivavano nel Wyoming trovavano innanzitutto lavoro nella ferrovia, ma molti di loro poi finivano impiegati nelle miniere di carbone di proprietà della stessa Union Pacific Railroad. Mentre aumentava l'immigrazione cinese, si moltiplicavano anche i sentimenti di odio nei loro confronti. L'organizzazione dei lavoratori Knights of Labor, una delle prime a far sentire la propria voce contro i lavoratori immigrati cinesi, creò una propria sezione a Rock Springs nel 1883, e molti rivoltosi appartenevano a tale organizzazione. Eppure, non furono mai trovate prove di una connessione tra il massacro e i Knights of Labor.
Immediatamente dopo le violenze, truppe federali furono dislocate a Rock Springs. Scortarono i minatori cinesi sopravvissuti, molti dei quali emigrarono a Evanston (Wyoming), per poi tornare a Rock Springs una settimana dopo il massacro. La reazione giunse subitaneamente dai giornali dell'epoca. Il giornale locale approvò l'esito della rivolta, mentre altri giornali dello Stato si limitarono a supportare le ragioni dei minatori bianchi. Il massacro di Rock Springs provocò un'ondata di violento razzismo contro i Cinesi, in particolare nell'area del territorio di Washington oggi conosciuta col nome di stretto di Puget.