Partito dell'Unità della Nazione Romena
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Il Partito dell'Unità della Nazione Romena (in romeno: Partidul Unității Națiunii Române, PUNR) è stato un partito politico romeno di orientamento social-conservatore e nazionalista.
Partito dell'Unità della Nazione Romena | |
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Partidul Unității Națiunii Române | |
Presidente |
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Stato | ![]() |
Sede | Bulevardul Carol I, 17, Bucarest |
Abbreviazione | PUNR |
Fondazione | 15 marzo 1990 |
Dissoluzione | 12 febbraio 2006 |
Confluito in | Partito Conservatore |
Ideologia | Nazionalismo Conservatorismo sociale |
Collocazione | Destra |
Coalizione |
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Seggi massimi Camera | |
Seggi massimi Senato | |
Iscritti | 53.000[1] (2006) |
Fondato nel marzo 1990 come Partito di Unione Nazionale dei Romeni di Transilvania (Partidul de Uniune Națională a Românilor din Transilvania, PUNRT), assunse successivamente per un breve periodo nel corso del 1990 il nome di Partito per l'Unione Nazionale dei Romeni (Partidul pentru Uniunea Națională a Românilor, PUNR) e, dal 1990 al 2002, quello di Partito dell'Unità Nazionale Romena (rumeno: Partidul Unității Naționale Române, PUNR). Su iniziativa della nuova dirigenza, nel 2002 adottò la definitiva denominazione, che mantenne fino alla confluenza nel Partito Conservatore (PC), avvenuta nel 2006.
Nato sulle istanze dei gruppi nazionalisti xenofobi romeni presenti in Transilvania, che erano preoccupati dal potenziale riconoscimento di speciali tutele per i cittadini di etnia ungherese rappresentati dall'Unione Democratica Magiara di Romania (UDMR), il PUNR fece della regione il proprio bacino elettorale.
Rappresentato in parlamento dal 1990 al 2000 con percentuali variabili tra il 2% e l'8%, dal 1992 al 1996 partecipò all'alleanza di governo del Quadrilatero Rosso (Patrulaterul Roșu), insieme a Fronte Democratico di Salvezza Nazionale (FDSN), Partito Grande Romania (PRM) e Partito Socialista del Lavoro (PSM), in appoggio al primo ministro Nicolae Văcăroiu.
Tra il 1997 e il 1998, specialmente dopo l'addio alla presidenza di Gheorghe Funar, il partito entrò in una dura crisi che ebbe il proprio apice nell'insuccesso del 2000, quando non riuscì a superare la soglia di sbarramento in occasione delle elezioni parlamentari. Nel 2002 Mircea Chelaru provò a rinnovare la struttura e il messaggio del PUNR senza ottenere, tuttavia, risultati concreti in termini elettorali. Lo stesso Chelaru nel 2006 fu tra i promotori della fusione con il PC.