Protocolli dei Savi di Sion
falso documentale ideato per suscitare sentimenti antisemiti / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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I Protocolli dei Savi di Sion o degli Anziani di Sion o dei savi Anziani di Sion (in russo Протоко́лы сио́нских мудрецо́в?, Protokoly sionskich mudrecov) sono un falso documentale[1][2][3] creato dall'Ochrana, la polizia segreta zarista, con l'intento di diffondere l'odio verso gli ebrei nell'Impero russo.[2][4] Fu realizzato nei primi anni del XX secolo nella Russia imperiale, in forma di documento segreto attribuito a una fantomatica cospirazione ebraica e massonica il cui obiettivo sarebbe stato impadronirsi del mondo.
La natura di falso fu appurata già fin dai primi tempi successivi alla pubblicazione di detti Protocolli, avvenuta per la prima volta nel 1903[1] attraverso un quotidiano di Pavel Kruševan;[5] l'autore della prima stesura del testo fu Sergej Aleksandrovič Nilus tra il 1901 e il 1903,[1][6] che ne diffuse delle copie personalmente in Russia,[6] fino a che non venne pubblicata da Kruševan e iniziò ad avere risonanza anche nel resto d'Europa. Una serie di articoli pubblicati su The Times nel 1921 e sul Frankfurter Zeitung nel 1924 dimostrarono che il contenuto dei documenti era falso;[2] gran parte del materiale era frutto di plagio da precedenti opere di satira politica e romanzi[4] non correlati agli ebrei.
Nonostante la comprovata falsità dei documenti, riscossero comunque ampio credito in ambienti antisemiti e antisionisti,[4] e rimangono tutt'oggi la base ideologica, soprattutto tra partiti o movimenti islamisti e fondamentalisti islamici in Medio Oriente, per avvalorare la teoria della cosiddetta cospirazione ebraica.[7] I Protocolli sono considerati la prima opera della moderna letteratura complottista.[8] Presentata come un'esposizione di un piano operativo degli "anziani" ai nuovi membri, descrive i metodi per ottenere il dominio del mondo attraverso il controllo dei media e della finanza e la sostituzione dell'ordine sociale tradizionale con un nuovo sistema basato sulla manipolazione delle masse.
L'opera fu divulgata per la prima volta da coloro i quali si opponevano al movimento rivoluzionario russo e diffusa ulteriormente dopo la Rivoluzione russa del 1905.[senza fonte] In seguito alla Rivoluzione d'ottobre che fece collassare l'Impero russo e in particolare durante gli anni venti e trenta, l'idea che il bolscevismo fosse una cospirazione ebraica per il dominio mondiale diventò uno degli strumenti più utilizzati nell'ambito della propaganda nazista in Germania, e in questo contesto i Protocolli, frutto di un'invenzione fraudolenta, diventarono il testo di riferimento per giustificare la persecuzione e lo sterminio degli ebrei.[2]
Sebbene dopo la seconda guerra mondiale l'uso sistematico dei Protocolli sia diminuito, il testo rimane ancora un'arma propagandistica molto usata, soprattutto in alcuni ambienti del mondo islamico in funzione antisionista; tuttavia il suo uso è presente anche in altri ambienti: nella Chiesa ortodossa russa e in Giappone, ad esempio, sono un caposaldo della propaganda di frange di estrema destra.[9] In Occidente i Protocolli rimangono un pilastro di varie teorie sul complotto giudaico e del Nuovo Ordine Mondiale, presenti in partiti e movimenti di estrema destra e neofascisti in Europa, Stati Uniti e Russia.