Qualifiche del Corpo nazionale dei vigili del fuoco
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Nel 2004 il rapporto di impiego del personale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, ad esclusione dei volontari, è passato dal regime privatistico, cui era sottoposto fin dal 1993, a quello di diritto pubblico. In tal modo l'ordinamento dei Vigili del Fuoco è stato allineato a quello del personale di altri corpi dello Stato, tra cui quelli afferenti al comparto sicurezza-difesa (forze di polizia e forze armate).
Tenuto conto della peculiarità e della rilevanza dei compiti istituzionali svolti dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, con la riforma del 2004 si è voluto conseguire il duplice scopo di rendere l’ordinamento del personale più adeguato alle tradizionali missioni istituzionali del soccorso pubblico, della prevenzione incendi e della protezione civile, oltre che della nuova missione istituzionale della difesa civile e di rendere più evidente e percepibile la funzione di sicurezza civile che il Corpo è chiamato ad espletare nella società, quale parte integrante e sostanziale del sistema di sicurezza garantito dallo Stato e diretto al conseguimento degli obiettivi di incolumità delle persone e di tutela dei beni e dell’ambiente.
Le qualifiche del Corpo nazionale dei vigili del fuoco individua la sovraordinazione delle qualifiche del Corpo.
Si precisa che nelle forze di polizia italiane la "qualifica" corrisponde al "grado militare", mentre ciò che nelle forze armate italiane è definita "qualifica" nelle forze di polizia è chiamata "denominazione"[1]