Religioni in Giappone
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La religione in Giappone è caratterizzata dalla mancanza di seguaci di un unico e solo filone religioso e vi è piuttosto la tendenza ad accomunare diversi elementi di varie religioni in modo sincretico[3], tendenza nota come shinbutsu shūgō (神仏習合? "sincretismo di kami e Buddha"). Lo shinbutsu shūgō fu ufficialmente disconosciuto come religione a seguito della restaurazione Meiji nel 1868, ma ciò nonostante continua a essere praticato. Lo shintoismo e il buddhismo giapponese quindi devono essere intesi non come due fedi completamente separate e concorrenti, ma piuttosto come un unico complesso sistema religioso[4].
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Religione in Giappone | |
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Le statistiche sono calcolate prendendo in considerazione una popolazione di circa 127 milioni: nei dati devono essere inclusi i circa 7,5 milioni che non hanno comunicato la propria religione e i 4 milioni che seguono altre religioni,[1] mentre tra gli 85 milioni di non religiosi possono rientrare coloro che seguono i credi dello shintoismo, ma che non si identificano in nessun'organizzazione religiosa[2] | |
circa 28 milioni | |
circa 2,5 milioni | |
Non religiosi | circa 85 milioni |
Statistiche riferite al 2011 |
Ai sensi dell'articolo 20 della sua Costituzione, il Giappone gode di piena libertà religiosa[5], permettendo ai suoi cittadini di aderire a qualsiasi tipo di fede, tra le quali vi sono anche il cristianesimo, l'islam, l'induismo, e il taoismo.