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Rivoluzione dei bulldozer
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La rivoluzione dei bulldozer (Bager Revolucija), avvenuta in Serbia nell'ottobre 2000, è un evento significativo nella storia del paese. È stata una rivolta popolare che ha portato alla caduta del regime di Slobodan Milošević, che era al potere da oltre un decennio.
Rivoluzione dei bulldozer | |||
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Data | 29 settembre–5 ottobre 2000 | ||
Luogo | Belgrado, Novi Sad, Čačak | ||
Causa | Accuse di broglio elettorale | ||
Esito | Vittoria delle forze liberali | ||
Schieramenti | |||
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Comandanti | |||
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La rivoluzione dei bulldozer è così chiamata perché i manifestanti hanno utilizzato bulldozer e altri veicoli pesanti per sfondare le barricate erette dalla polizia e raggiungere il Parlamento serbo a Belgrado. La protesta è stata innescata dalle elezioni presidenziali che si sono svolte il 24 settembre 2000, in cui Milošević è stato dichiarato vincitore nonostante le affermazioni di brogli elettorali.
Gli oppositori di Milošević, guidati dall'Opposizione Democratica di Serbia (DOS), hanno organizzato manifestazioni di massa pacifiche per contestare i risultati e chiedere un'autentica democrazia. Le proteste hanno coinvolto un'ampia varietà di gruppi, tra cui studenti, intellettuali, sindacati e membri della società civile.
La situazione è diventata sempre più tesa e il 5 ottobre 2000, migliaia di persone hanno marciato verso il centro di Belgrado. La polizia ha cercato di bloccare l'accesso al Parlamento, ma i manifestanti hanno utilizzato bulldozer e camion per abbattere le barriere. La polizia ha evitato un confronto violento e alla fine ha rinunciato al controllo, permettendo ai manifestanti di occupare il Parlamento e altri edifici chiave.
Il 6 ottobre 2000, Slobodan Milošević ha accettato di annullare i risultati delle elezioni e convocare nuove elezioni. Questo ha segnato la fine del suo regime autoritario e ha aperto la strada a una transizione democratica in Serbia.