Loading AI tools
museo dedicato al rock and roll Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il Rock and Roll Hall of Fame and Museum è un museo statunitense che si trova a Cleveland, nell'Ohio. È dedicato alla memoria di alcuni tra i più importanti e influenti artisti, produttori, ingegneri del suono e personalità che hanno influenzato l'industria musicale. Particolarmente il museo cura la storia che concerne il rock and roll.
Rock and Roll Hall of Fame | |
---|---|
Genere | Rock and roll |
Ubicazione | |
Paese | Stati Uniti |
Sede | Cleveland |
Dati generali | |
Fondazione | 1983 |
Presidente | Greg Harris |
Sito web | |
I nomi di coloro che vengono ammessi nella Hall of Fame vengono resi noti durante una cerimonia annuale che si svolge a New York. Il primo gruppo di artisti venne inserito il 23 gennaio del 1986: Chuck Berry, James Brown, Ray Charles, Sam Cooke, Fats Domino, The Everly Brothers, Alan Freed, John Hammond, Buddy Holly, Robert Johnson, Jerry Lee Lewis, Little Richard, Sam Phillips, Elvis Presley, Jimmie Rodgers e Jimmy Yancey.[1]
Attualmente possono essere proposti per l'ammissione alla Hall of Fame singoli artisti, o gruppi, solamente dopo che siano trascorsi almeno 25 anni dalla pubblicazione della loro prima incisione. Le nomine sono rivolte a coloro che hanno giocato un ruolo di significativa influenza nella storia del rock and roll. La Hall of Fame si compone di quattro categorie: Performer, Non-Performer, Early Influence e Sidemen (quest'ultima dal 2000).
Tra i performer sono annoverati cantanti e musicisti. Una commissione appositamente nominata seleziona i nomi da proporre per l'ingresso nella Hall of Fame. Avviene poi una votazione che coinvolge circa mille esperti del settore, tra cui accademici, giornalisti, produttori e altri. Ogni anno avvengono approssimativamente tra le cinque e le sette ammissioni (anche se, soprattutto per i primi anni, questo limite viene ecceduto). Solo per il 2012 una commissione apposita ha selezionato e introdotto sei gruppi d'accompagnamento di cantanti già in precedenza inseriti nella Hall of Fame.
Questa categoria include gli scrittori di canzoni, i produttori, i disc jockey, i giornalisti e altre figure professionali dell'industria della musica.
Alcuni dei più noti non-performer annoverati nella Rock and Roll Hall of Fame sono il fondatore della Sun Records Sam Phillips, il disc jockey e grande promotore del rock and roll Alan Freed, il produttore di Ronettes e Righteous Brothers Phil Spector, il produttore dei Beatles George Martin, il fondatore della Fender Leo Fender, il fondatore della rivista Rolling Stone Jann Wenner e il patron della Atlantic Records (oltre che fondatore e uno dei presidenti del museo) Ahmet Ertegün.
Una commissione apposita è direttamente responsabile delle ammissioni nelle categorie Non-Performers e Early-Influences (prime influenze).
Questa sezione è dedicata agli artisti dell'epoca più lontana, tratta soprattutto di country, folk e blues, la cui musica ha ispirato e influenzato gli artisti di rock and roll. Tra gli ultimi inseriti: Nat King Cole e Billie Holiday nel 2000. Altri nomi famosi sono Hank Williams, musicista country, Howlin' Wolf nel blues e Louis Armstrong per il jazz.
La categoria dei sideman ("uomini a fianco" letteralmente, o "comprimari") include musicisti selezionati da una commissione composta primariamente da produttori. Si tratta di veri e propri veterani nel campo della musica e concertisti.
La Rock and Roll Hall of Fame Foundation fu creata nel 1983. In realtà la sede di Cleveland fu costruita solo in un secondo momento. La città fu in lizza con Memphis (casa degli Sun Studios e della Stax Records), Cincinnati (casa della King Records) e New York. Ma a favore della scelta finale intervenne il fatto che, proprio da Cleveland, il disc jockey Alan Freed, secondo molti esperti, contribuì a diffondere e addirittura a coniare il termine "rock and roll". Sempre alla stessa città è riconosciuto il primato dello svolgimento del primo concerto rock and roll. La scelta definitiva fu appannaggio naturalmente della fondazione, ma un sondaggio dello USA Today in merito vide vincere Cleveland su Memphis di circa 100.000 voti e in favore di Cleveland accorse anche una petizione sottoscritta da 600.000 fan.
Tuttavia il dibattito sui motivi che portarono a costruire la sede della fondazione è ancora aperto, in particolare si ritiene che ciò che fece pendere l'ago della bilancia definitivamente verso Cleveland fu un ottimo pacchetto finanziario. Michael Norman notò: «Non fu Alan Freed. Furono 65 milioni di dollari…Cleveland lo voleva qui e tirò fuori i soldi.»
Inizialmente la Hall of Fame doveva essere eretta nei pressi del fiume Cuyahoga. La collocazione definitiva fu individuata invece presso il Lago Erie, poco a est del Cleveland Browns Stadium e del Great Lakes Science Center.
Durante la fase di progettazione ci si rese conto che i fondi avrebbero potuto non essere sufficienti e si prese in considerazione di utilizzare come sede della Hall of Fame il vecchio palazzo della May Company. Alla fine la struttura fu costruita ex novo e progettata dall'architetto cinese Ieoh Ming Pei, tra i cui lavori figurano la piramide del Louvre e la Bank of China Tower. Il disegno vide la realizzazione, per il museo, di una torre con una piramide di vetro che da essa si protende. Inizialmente concepita per stagliarsi fino a 60 metri da terra, la torre è stata poi realizzata alta 50 metri, a causa dei problemi che avrebbe potuto arrecare al vicino aeroporto di Lakefront. La base della costruzione si estende su 13.500 metri quadrati. La cerimonia per l'inizio dei lavori, 7 giugno 1993, venne onorata della presenza di Pete Townshend e Chuck Berry. L'apertura del museo avvenne il 2 settembre 1995, a tagliare il nastro, tra gli altri, Yōko Ono e Little Richard.
Ci sono sette piani nella struttura, che ospitano mostre permanenti o itineranti, testimonianza della storia del rock and roll. Le esposizioni temporanee ospitano oggetti consegnati al museo solo per un periodo di tempo limitato, oppure vengono proiettati film (come Concert for Bangladesh di George Harrison, del 2007). Le mostre permanenti possono variare dalla storia della tecnologia audio, all'esposizione di manichini; sono anche esposte fotografie che immortalano la musica nelle città attraverso gli anni, per cui è possibile ammirare com'era Memphis negli anni 50, Detroit, Liverpool e San Francisco negli anni 60, Los Angeles, New York e Londra negli anni 70 e 80 e Seattle negli anni 90.
Il terzo livello ospita un muro con tutte le firme degli ammessi; l'ultimo livello, il settimo, è riservato a mostre temporanee che si occupano di un gruppo o artista per un certo periodo; occupa l'intero piano, che è anche il più piccolo dell'edificio. Tra gli artisti rappresentati: Elvis Presley, The Who, John Lennon, U2, Bob Dylan, The Clash e The Supremes.
Il museo è sito in Cleveland, mentre la cerimonia annuale che rende noti gli ammessi ha luogo a New York durante il mese di marzo (tranne nel 1997, quando si svolse a Cleveland): questo è stato fonte di controversie e tensioni tra la Fondazione e la Hall of Fame stessa; nel dicembre del 2007 fu annunciato che Cleveland avrebbe ospitato la cerimonia ogni tre anni a partire dal 2009.
Le principali critiche nei confronti della Rock and Roll Hall of Fame riguardano il fatto che il processo di candidatura di artisti e tecnici sia controllato da pochi personaggi, peraltro non coinvolti direttamente nell'industria musicale, tra i quali i fondatori Jann Wenner e Suzan Evans e l'autore Dave Marsh, che soprattutto nella scelta dei Performer sembrano lasciar intendere opinioni personali e non pubbliche. Un ex collaboratore addetto alle candidature ha espresso un commento al riguardo: "Una volta la Evans contestò la tendenza di alcuni seguaci della manifestazione a scegliere i nomi meno importanti, non personaggi in grado di attirare il pubblico generale, al punto da non tenere conto di un artista doo-wop a favore di uno illustre ... alcuni precursori degli anni cinquanta e sessanta furono esclusi dalla giuria, non essendo considerati né in grado di attirare molti ascoltatori né di ispirare correnti musicali giunte in seguito, dando la precedenza a grandi nomi degli anni settanta, presenti spesso nelle classifiche musicali".[2][3] Sister Rosetta Tharpe, considerata diverse volte la "madrina del rock and roll", fu per esempio ammessa nella categoria degli ispiratori solo nel 2018.[4][5] Maureen Tucker, batterista dei The Velvet Underground, espresse un giudizio negativo nei confronti della hall of fame, nonostante l'ammissione del suo gruppo.[6]
Il processo di selezione degli artisti è stato accusato anche di "opacità". Janet Morrissey, autrice del giornale The New York Times scrisse:
Per la Rock and Roll Hall of Fame, le capacità di un artista musicale sono direttamente proporzionali a quelle di ottenere fama e denaro. La selezione degli artisti deriva da procedure mentali improbabili, note solo ai responsabili dell'istituto.[7]
Jon Landau, presidente del comitato delle candidature, in un'intervista concessa allo stesso giornale ha confermato molte osservazioni al riguardo.[7]
Secondo Fox News, la hall of fame ha ignorato molte petizioni firmate, e nelle assegnazioni sono stati favoriti solo artisti collegati ad etichette musicali specifiche, capaci di produrre solo "grossi nomi" ed apertamente in buoni rapporti con lo stesso istituto.[3] Il comitato è stato anche accusato di preferire alcuni generi piuttosto che altri.[8] Nel 2007 l'autore Brett Milano accusò la hall of fame di "aver completamente ignorato intere correnti musicali, tra le quali il rock progressivo, il funk di New Orleans e gran parte della stessa black music".[9] All'epoca del suddetto commento, i Pink Floyd furono l'unico gruppo associato al genere ammesso nella categoria "Performer", ma in seguito il suo commento fu smentito dall'ingresso di altri gruppi simili come Genesis, Rush, Yes e The Moody Blues. Nel 2022 Steven Hyden, autore della rivista Uproxx ed ex votante, scrisse che l'istituto non tenesse conto di artisti rock alternativo ed indie rock.[10] Hyden notò la mancanza di 13 influenti gruppi statunitensi, presi in considerazione da Michael Azerrad nel libro del 2001 Our Band Could Be Your Life, e sostenne che "la storia del rock and roll non ha senso senza di loro".[10][11] Un'altra importante critica riguarda la tendenza della hall of fame a prendere in considerazione solo artisti statunitensi e britannici, tenendo conto per esempio di pochi artisti originari del Canada, tra cui Neil Young, Joni Mitchell, Leonard Cohen, Rush e The Band.[12][13]
La hall of fame è accusata anche di ammettere, ogni anno, molti più artisti musicali di quanto dovrebbe.[14] Un autore ha bisogno di almeno metà dei voti per essere ammesso, nonostante il mancato annuncio delle percentuali finali e la presenza di ripetuti ballottaggi.[14] In genere il comitato candida un piccolo numero di artisti (12 nel 2010) provenienti da un numero sempre crescente di generi musicali diversi. Molti votanti tra cui Joel Selvin, egli stesso ex membro del comitato di candidatura, nel 2007 non hanno partecipato ai ballottaggi, avendo percepito la scarsa autorevolezza di molti candidati.[15]
I membri superstiti del gruppo punk rock britannico Sex Pistols, nonostante la loro ammissione nel 2006, rifiutarono di partecipare alla cerimonia, considerandola addirittura una "macchia di urina".[16] Nel 2018, anno dell'ammissione dei britannici Dire Straits, il loro cantante Mark Knopfler non partecipò alla cerimonia e non offrì spiegazioni al riguardo, lasciando però parlare il bassista John Illsley: "Il mio collega non se la sente di partecipare, non ama la cerimonia, non ha voluto ascoltare le mie suppliche".[17] Liam Gallagher, cantante degli Oasis, sul sito web X ha contestato la stessa candidatura del suo gruppo nel 2024, con giudizi negativi espliciti.[18]
In un'intervista concessa nel 2013 all'emittente radiofonica BBC Radio 6 Music, la cantante Charlotte Church ha accusato il museo di favorire prevalentemente interpreti maschili.[19][20] Le statistiche al riguardo parlano dell'8,5 per cento di donne ammesse nell'istituto.[21] Unendo tutte le categorie, su 719 personaggi inclusi solo 61 sono donne.[22] Courtney Love ha espresso simili giudizi negativi nel 2023, mettendo in evidenza l'eccesso di tempo richiesto per l'ammissione delle colleghe Kate Bush, Nina Simone, Carole King, Linda Ronstadt e Tina Turner solista, e il mancato riconoscimento di Chaka Khan nonostante sette candidature.[23] In seguito alla morte di Donna Summer nel 2012, Elton John ha criticato la hall of fame per non aver ammesso la cantante in vita.[24]
Steve Miller, ammesso nel 2016, espresse anche lui giudizi negativi contro la presenza minoritaria di donne nelle diverse categorie dell'istituto.[25] Rick Nielsen, chitarrista dei Cheap Trick, considerò le visite al museo "spese non necessarie".[26][27]
Nel 2018 Bruce Dickinson, cantante degli Iron Maiden considerò la hall of fame "una cricca di idioti illetterati, retta da americani purosangue incapaci di capire il concetto stesso di rock and roll".[28] Dickinson espresse anche disappunto generale verso la cerimonia, sostenendo che "far entrare un artista musicale in un museo vuol dire averne dichiarato il decesso". Gli Iron Maiden sono diventati candidabili nel 2004.[29] Il sito web Blabbermouth.net, specializzato in musica hard rock ed heavy metal, nel 2013 espresse lamentele per la mancata ammissione dei Kiss e dei Deep Purple, inseriti rispettivamente solo nel 2014 e nel 2016.[30] In un'intervista concessa al suddetto sito nel 2019 Ian Hill, bassista dei Judas Priest, ha giudicato in modo negativo la cerimonia, sostenendo che "favorisce la musica heavy metal solo se è commercialmente fortunata e piace anche a chi non la comprende".[31]
Molte persone hanno criticato le ammissioni del 2020, in particolare l'esclusione della Dave Matthews Band.[32]
Anno | Nome | Membri |
---|---|---|
1986 | Jimmie Rodgers[304] | |
Jimmy Yancey[305] | ||
Robert Johnson[306] | ||
1987 | Louis Jordan[307] | |
T-Bone Walker[308] | ||
Hank Williams[309] | ||
1988 | Woody Guthrie[310] | |
Lead Belly[311] | ||
Les Paul[312] | ||
1989 | The Ink Spots[313] | Bill Kenny, Charlie Fuqua, Deek Watson e Orville "Hoppy" Jones |
Bessie Smith[314] | ||
The Soul Stirrers[315] | Roy Crain Sr., R. H. Harris, Jesse Farley e E. A. Rundless | |
1990 | Louis Armstrong[316] | |
Ma Rainey[317] | ||
1991 | Howlin' Wolf[318] | |
1992 | Elmore James[319] | |
Professor Longhair[320] | ||
1993 | Dinah Washington[321] | |
1994 | Willie Dixon[322] | |
1995 | The Orioles[323] | Sonny Til, Tommy Gaither, George Nelson, Johnny Reed e Alexander Sharp |
1996 | Pete Seeger[324] | |
1997 | Mahalia Jackson[325] | |
Bill Monroe[326] | ||
1998 | Jelly Roll Morton[327] | |
1999 | Bob Wills and His Texas Playboys[328] | Bob Wills, Tommy Duncan, Leon McAuliffe, Johnny Gimble, Joe "Jody" Holley, Tiny Moore, Herb Remington, Eldon Shamblin e Al Stricklin |
Charles Brown[329] | ||
2000 | Nat King Cole[330] | |
Billie Holiday[331] | ||
2009 | Wanda Jackson[332] | |
2012 | Freddie King[333] | |
2015 | The "5" Royales[334] | John L. Tanner, Eugene Tanner, James E. Moore, Obadiah H. Carter e Lowman Pauling, Jr |
2018 | Sister Rosetta Tharpe[335] | |
2021 | Kraftwerk[251] | Karl Bartos, Wolfgang Flür, Ralf Hütter, Florian Schneider[336] |
Charley Patton[251] | ||
Gil Scott-Heron[251] | ||
2022 | Harry Belafonte[337] | |
Elizabeth Cotten[338] | ||
2023 | DJ Kool Herc | |
Link Wray | ||
2024 | Alexis Korner | |
John Mayall | ||
Big Mama Thornton |
Anno | Nome | Strumento |
---|---|---|
2000 | Hal Blaine[339] | batteria |
King Curtis[340] | sassofono | |
James Jamerson[341] | basso elettrico | |
Scotty Moore[342] | chitarra | |
Earl Palmer[343] | batteria | |
2001 | James Burton[344] | chitarra |
Johnnie Johnson[345] | pianoforte | |
2002 | Chet Atkins[346] | chitarra |
2003 | Benny Benjamin[347] | batteria |
Floyd Cramer[348] | pianoforte | |
Steve Douglas[349] | sassofono | |
2008 | Little Walter[350] | armonica a bocca |
2009 | Bill Black[351] | contrabbasso, basso elettrico |
D. J. Fontana[352] | batteria | |
Spooner Oldham[353] | tastiere, voce |
Anno | Nome |
---|---|
2011 | Leon Russell[354] |
2012 | Tom Dowd[355] |
Glyn Johns[356] | |
Cosimo Matassa[357] | |
2014 | E Street Band[358] |
2015 | Ringo Starr[359] |
2017 | Nile Rodgers[360] |
2021 | LL Cool J[251] |
Billy Preston[251] | |
Randy Rhoads[251] | |
2022 | Jimmy Jam and Terry Lewis |
Judas Priest | |
2023 | Chaka Khan |
Al Kooper | |
Bernie Taupin | |
2024 | Jimmy Buffett |
MC5 | |
Dionne Warwick | |
Norman Whitfield |
Anno | Nome |
---|---|
1986 | John Hammond[361] |
1991 | Nesuhi Ertegun[362] |
2004 | Jann S. Wenner[363] |
2005 | Frank Barsalona[364] |
Seymour Stein[365] | |
2006 | Herb Alpert and Jerry Moss[366] |
Anno | Artista | Singolo |
---|---|---|
2018 | Link Wray | Rumble |
The Kingsmen | Louie Louie | |
Chubby Checker | The Twist | |
Jackie Brenston | Rocket 88 | |
Steppenwolf | Born to Be Wild | |
Procol Harum | A Whiter Shade of Pale | |
2019 | The Chantels | Maybe |
The Champs | Tequila | |
Barrett Strong | Money (That's What I Want) | |
The Isley Brothers | Twist and Shout | |
The Shangri-Las | Leader of the Pack | |
The Shadows of Knight | Gloria | |
2020 | Irma Thomas | Time Is on My Side |
Junior Walker & the All-Stars | Shotgun | |
Sam the Sham & the Pharaohs | Wooly Bully | |
The Troggs | Wild Thing | |
The Box Tops | The Letter |
Seamless Wikipedia browsing. On steroids.
Every time you click a link to Wikipedia, Wiktionary or Wikiquote in your browser's search results, it will show the modern Wikiwand interface.
Wikiwand extension is a five stars, simple, with minimum permission required to keep your browsing private, safe and transparent.