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Sacco e Vanzetti

coppia di anarchici italiani, oggetto di un processo che condannò entrambi a morte / Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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Ferdinando Nicola Sacco (Torremaggiore, 22 aprile 1891Boston, 23 agosto 1927) e Bartolomeo Vanzetti (Villafalletto, 11 giugno 1888Boston, 23 agosto 1927) sono stati due attivisti e anarchici italiani.

«Io dichiaro che ogni stigma ed ogni onta vengano per sempre cancellati dai nomi di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti.»

(Il proclama del 23 agosto 1977, con il quale l'allora governatore del Massachusetts Michael Dukakis assolveva i due anarchici italiani dal crimine a loro attribuito, esattamente 50 anni dopo la loro esecuzione sulla sedia elettrica)
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Bartolomeo Vanzetti e Nicola Sacco in manette

Sacco di professione faceva l'operaio in una fabbrica di scarpe. Vanzetti, invece, che gli amici chiamavano Trômlin, dopo aver a lungo girovagato negli Stati Uniti d'America facendo molti lavori diversi, rilevò da un italiano un carretto per la vendita del pesce e svolse questo lavoro per pochi mesi. I due furono arrestati, processati e condannati a morte con l'accusa di omicidio di un contabile e di una guardia del calzaturificio Slater and Morrill di South Braintree.

Sulla loro colpevolezza vi furono molti dubbi già all'epoca del loro processo; a nulla valse la confessione del detenuto portoghese Celestino Madeiros, che li scagionava. I due furono giustiziati sulla sedia elettrica il 23 agosto 1927 nel penitenziario di Charlestown, presso Dedham.

Nel 1961, un test condotto sulla pistola di Sacco usando moderne tecniche forensi dimostrò che fu la sua pistola a uccidere la guardia, mentre non sono state trovate prove sufficienti a corroborare la colpevolezza di Vanzetti[1].

Con il tempo varie opere letterarie, musicali e cinematografiche celebrarono la vicenda di Sacco e Vanzetti come simbolo di mali come l'errore giudiziario, il razzismo e l'intolleranza. A cinquant'anni esatti dalla loro morte, il 23 agosto 1977 Michael Dukakis, governatore dello Stato del Massachusetts riconobbe ufficialmente gli errori commessi nel processo e riabilitò completamente la loro memoria.

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Lapide sulla casa dove nacque Bartolomeo Vanzetti