Senpai e kōhai
termine giapponese per definire i compagni di classe mentori e discepoli / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Senpai (先輩? lett. "compagno prima" o "senior", pron. [se̞mpäi]) e kōhai (後輩? lett. "compagno dopo" o "junior") sono termini della lingua giapponese che, in ambito scolastico, vengono a indicare rispettivamente gli studenti più anziani e più giovani. Sono comunque molto utilizzati anche in ambito lavorativo, sportivo o, in generale, all'interno di ogni tipo di gruppo organizzato. Vengono a descrivere un rapporto personale (che può divenire anche molto stretto) che è presente in modo informale in tutte le forme organizzative e associative, club, aziende e scuole in Giappone[1][2].
Senpai è grosso modo equivalente alla nozione occidentale di mentore, mentre kōhai equivale approssimativamente a colui che si mette sotto l'ala protettiva del più grande: è quindi il pupillo, idealmente il discepolo. Il rapporto che viene a intercorrere tra i due è strettamente interdipendente, l'uno difatti abbisogna reciprocamente dell'altro e ne trae vantaggio (il Senpai ad esempio guadagna valore e stima, potere e senso di responsabilità)[3].
Il concetto si basa eminentemente sulla filosofia giapponese, e ha permeato fin dai tempi antichi di sé l'intera società[4]. Negli ultimi anni, questo tipo di rapporto è diventato piuttosto conosciuto anche in Europa e Nordamerica grazie ad anime e manga, ma anche ai dorama, che trattano di vita scolastica.
Si utilizza generalmente come termine di rispetto verso una persona più anziana o di grado superiore; in rare occasioni una persona più giovane può anche esser considerata Senpai di una più anziana in età, se le circostanze lo richiedono: ad esempio se una persona più grande è entrata in un'organizzazione o società in un momento successivo rispetto a una più giovane.