Sonata per pianoforte n. 14 (Beethoven)
composizione di Ludwig van Beethoven / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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La sonata per pianoforte n. 14 in Do diesis minore, più comunemente nota come Sonata al chiaro di Luna (titolo attribuitole dal critico tedesco Rellstab), è l'op. 27 n. 2 del catalogo di Ludwig van Beethoven. Fu completata nel 1801, pubblicata per la prima volta a Vienna da Giovanni Cappi il 2 agosto 1802 «per il Clavicembalo o Piano=Forte»[1][2] e dedicata alla sua alunna prediletta, la diciannovenne[3] contessa Giulietta Guicciardi[4], di cui lui era stato innamorato.[5]
Sonata per il clavicembalo o piano-Forte n. 14 (Quasi una fantasia - chiaro di luna) | |
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Prime quattro battute dell'Adagio sostenuto | |
Compositore | Ludwig van Beethoven |
Tonalità | Do diesis minore |
Tipo di composizione | Sonata |
Numero d'opera | Op. 27 n. 2 |
Epoca di composizione | 1801 |
Pubblicazione | Cappi, Vienna — 1802 |
Dedica | Giulietta Guicciardi |
Durata media | 15 minuti |
Organico | |
È una delle più famose composizioni pianistiche di ogni tempo, sebbene Beethoven non la considerasse una delle sue migliori sonate. Il maestro aggiunse la scritta Quasi una Fantasia perché la struttura non rispecchia quella tradizionale di una sonata, che solitamente consta di tre movimenti: un allegro (spesso in forma sonata), un adagio, e un altro allegro finale (frequentemente un rondò). La sonata si apre con un adagio, fatto inusuale per l'epoca, ed è probabilmente questo il motivo per cui Beethoven la denominò Quasi una Fantasia, ovvero per indicare il suo carattere libero e originale, tipico del periodo romantico.