Sviluppo economico russo nel XIX secolo
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La fine del XIX secolo e l'inizio del XX secolo furono tempi di crisi e di riforme per la Russia. Il mondo cambiava con grande velocità, l'industria e la tecnologia dei paesi occidentali incrementavano il loro sviluppo e nuove e dinamiche grandi potenze si affacciavano sulla scena mondiale. Otto von Bismarck riunificò la Germania nel 1871, gli Stati Uniti, superata la crisi della guerra civile, iniziarono un vertiginoso sviluppo industriale ed economico e un Giappone in via di modernizzazione emerse dalla Restaurazione Meiji del 1868.
Benché la Russia realizzasse una grande espansione territoriale in Asia dove confinava con l'Impero ottomano, la Persia, l'India Britannica e l'Impero Cinese, essa non fu in grado di produrre una quantità di capitale per finanziare un rapido sviluppo industriale o per competere commercialmente con gli altri stati. Il dilemma di fondo che travagliò la Russia fu, da una parte, il timore che un'accelerazione dello sviluppo interno potesse sfociare in una rivoluzione mentre uno sviluppo troppo lento rischiava di lasciarla economicamente dipendente dalle altre nazioni più avanzate. In effetti i fermenti politici, specialmente tra l'intellighenzia, accompagnarono la trasformazione delle strutture sociali ed economiche della Russia generando anche un notevole sviluppo in letteratura, nella musica, nelle arti e nelle scienze.