Temi transgender nell'antica Grecia
Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
I temi transgender sono presenti nella società e nella religione greca in forme diverse: intersessualità, travestitismo e androginia o transessualismo (quest'ultimo nel campo specifico della mitologia greca). A differenza di altre antiche civiltà, come ad esempio quella indiana, il mondo dell'antica Grecia non ha conosciuto nella sua realtà effettiva un terzo genere sessuale, in quanto i bambini intersessuali venivano generalmente abbandonati alla nascita. I greci inoltre non praticavano la castrazione, considerata esser un grave crimine; apprezzavano comunque gli schiavi eunuchi provenienti dall'Oriente (dall'impero persiano in particolare) i quali rappresentavano dei "prodotti di lusso" che venivano importati dall'estero.
In relazioni a certi culti, anche tra i più arcaici, o a spettacoli del teatro greco, poteva anche essere praticato il travestitismo rituale; esso riveste ad esempio un ruolo particolarmente importante nelle cerimonie associate a Dioniso, per certi versi un vero e proprio "dio dei travestiti". Ma è soprattutto nelle classiche storie mitologiche che troviamo la più ampia varietà di fenomeni che i ricercatori nell'ambito degli studi queer oggi equiparano al fenomeno del transgenderismo.
Molte tra le antiche figure di eroe sono ben note per aver cambiato, temporaneamente o definitivamente, identità di genere lungo il corso della loro esistenza, quando non di esser divenuti degli autentici transessuali. Alcune di queste storie sono collegate con una maledizione, come quella riguardante Tiresia, ma altre invece si riferiscono ad una ricompensa (la vicenda di Cenis); certi personaggi hanno caratteristiche di entrambi i sessi, questo è il caso di Ermafrodito, mentre altri sono più semplicemente androgini od hanno abitudini, comportamenti e/o modi di fare che tendono ad avvicinarli all'altro genere (ciò concerne le Amazzoni).
Infine, alcune divinità ed eroi hanno praticato, anche ripetutamente, il travestitismo; sono i casi riguardanti Ercole e l'episodio giovanile di Achille a Sciro: ma anche la grande dea della saggezza Atena spesso e volentieri preferisce apparire ai suoi protetti in sembianze maschili (innanzi tutto nell'Odissea).