Tutti gli uomini del presidente (film)
film del 1976 diretto da Alan J. Pakula / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Tutti gli uomini del presidente (All the President's Men) è un film del 1976 diretto da Alan J. Pakula e interpretato da Dustin Hoffman e Robert Redford. Basato sull'omonimo saggio scritto dai giornalisti Bob Woodward e Carl Bernstein, ripercorre l'inchiesta del Washington Post che nel 1974 portò allo scandalo Watergate e alle dimissioni di Richard Nixon da presidente degli Stati Uniti.[1]
Tutti gli uomini del presidente | |
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I due protagonisti in una scena del film | |
Titolo originale | All the President's Men |
Lingua originale | inglese |
Paese di produzione | Stati Uniti d'America |
Anno | 1976 |
Durata | 138 min |
Rapporto | 1,85:1 |
Genere | drammatico, thriller, storico |
Regia | Alan J. Pakula |
Soggetto | Carl Bernstein, Bob Woodward |
Sceneggiatura | William Goldman |
Produttore | Walter Coblenz |
Casa di produzione | Warner Bros., Wildwood Enterprises |
Distribuzione in italiano | PIC Distribuzione |
Fotografia | Gordon Willis |
Montaggio | Robert L. Wolfe |
Effetti speciali | Henry Millar |
Musiche | David Shire |
Scenografia | George Jenkins, George Gaines |
Costumi | Bernie Pollack |
Trucco | Fern Buchner, Don L. Cash, Gary Liddiard |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Oltre ad essere stato un grande successo di pubblico e critica, ha ricevuto otto candidature agli Oscar vincendone quattro, tra cui quelli a William Goldman per la migliore sceneggiatura non originale e a Jason Robards come miglior attore non protagonista.[2]
Nel 2003 l'American Film Institute ha inserito i due protagonisti al 27º posto tra i migliori "eroi" della storia del cinema e nel 2007 il film è risultato 77º nella lista dei 100 migliori film statunitensi di sempre.[3][4] L'AFI lo ha inoltre posizionato al 34º posto tra i cento film più commoventi e al 57º tra i cento film più avvincenti del cinema americano.[5][6] Nel 2010 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti, in quanto giudicato "di rilevante significato estetico, culturale e storico",[7] e nel 2017 è entrato nella Film Hall of Fame della Online Film & Television Association.[2]