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Abū l-Hasan ibn ʿAlī al-Qalaṣādī
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Abū l-Ḥasan ibn ʿAlī ibn Muḥammad ibn ʿAlī al-Qurashī al-Bastī al-Qalaṣādī (in arabo أبو الحسن علي بن محمد بن علي القرشي البسطي?; Baza, 1412 – Béja, 10 dicembre 1486) è stato un matematico e giurista arabo musulmano andaluso.
Abū l-Ḥasan ibn ʿAlī ibn Muḥammad ibn ʿAlī al-Qalaṣādī fu un musulmano arabo[1] matematico di al-Andalus, faqih specializzato nel diritto ereditario.
Al-Qalaṣādī è noto per essere stata una delle voci più influenti nella notazione algebrica e per aver intrapreso i primi passi verso l'introduzione del simbolismo algebrico. Scrisse numerosi libri di aritmetica e di algebra, tra cui una al-Tabṣīra fī ʿilm al-ḥisāb (in arabo التبصير في علم الحساب? "Chiarimento sulla scienza del calcolo (i.e. sull'aritmetica)").
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Gioventù
Riepilogo
Prospettiva
Al-Qalaṣādī nacque a Baza, nel Sultanato di Granada. Ricevette la sua istruzione a Granada, pur seguitando a vivere con la sua famiglia a Baza. Pubblicò vari lavori e infine si ritirò nella sua natia Baza. Trascorse sette anni a Tlemcen (attuale Algeria), dove studiò sotto la guida di studiosi berberi locali, il più importante dei quali si chiamava Ibn Zaghu.

I suoi lavori riguardavano l'algebra e fornirono diverse precise risposte matematiche a problemi quotidiani, come la composizione di farmaci, il calcolo dello scorrere dell'acqua dei canali di irrigazione e la spiegazione delle frodi legate agli strumenti di misura. Altri lavori riguardavano invece le antiche tradizioni di matematica giudiziaria e culturale cui egli aggiungeva una raccolta di piccoli problemi aritmetici, presentati sotto forma di indovinelli poetici.
Nel 1480 le forze cristiane di Ferdinando II e Isabella, i "Re Cattolici", effettuarono incursioni e spesso saccheggiarono la città. Al-Qalasādī stesso operò nelle cittadelle montane erette delle vicinanze di Baza. al-Qalasādī infine abbandonò la sua patria e si rifugiò con la sua famiglia a Béja (Tunisia), dove poi morì nel 1486. Baza fu a sua volta assediata dai due sovrani cristiani e messa a sacco coi suoi abitanti.
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Algebra simbolica
Riepilogo
Prospettiva
Al pari di chi l'aveva preceduto, al-Qalaṣādī tentò di creare una notazione algebrica. Tuttavia questi simboli non furono creati da al-Qalaṣādī. Gli stessi erano stati impiegati da altri matematici nel Nordafrica un secolo prima. Al-Qalaṣādī rappresentò simboli matematici usando caratteri dell'alfabeto arabo, come ad esempio:
- ﻭ (Waw) col significato di "e" per l'addizione (+)
- ﻻ (Illā) per significare "meno" per la sottrazione (-)
- ف (Fāʾ) per indicare il "per", per la moltiplicazione (*)
- ع (ʿalā) per la divisione (/)
- ﺝ (j), che derivava dall'iniziale della parola araba jada, per indicare la "Radice di una funzione matematica"
- ﺵ (sh) - iniziale della parola araba shay ("cosa") - per indicare una variabile (x)
- ﻡ (m) - iniziale della parola araba murabaʿa, che significa "quadrato" - per il l'elevazione al quadrato in algebra (x2)
- ﻙ (k) - iniziale della parola araba mokaʿab, che significa "cubico" - per l'elevazione a potenza 3 (al cubo) (x3)
- ﻝ (l) - iniziale della parola araba yaʿadilu per l'uguaglianza (=)
Ad esempio, l'equazione poteva essere scritta, usando le sue proposte, come:
2ﻙ ﻭ 3ﻡ ﻻ 4ﺵ ﻭ 5 ﻝ 0
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Note
Bibliografia
Voci correlate
Collegamenti esterni
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