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Alekos Alavanos
politico greco Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Nikolaou Alexandros Alavanos, detto Alekos (in greco Αλέξανδρος 'Αλέκος' Αλαβάνος?) (Atene, 22 maggio 1950), è un politico greco, europarlamentare dal 1981 al 2004.
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Biografia
Riepilogo
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Famiglia e primi anni
Nato ad Atene in una ricca famiglia[1] di origini veneziane, Alekos Alavanos era figlio del deputato Nikolaos Alavanos[2] e fratello del politico Konstantinos Alavanos. Suo nipote, Leuterīs Nikolaou-Alavanos venne eletto eurodeputato nel 2019.
Sposato con la psichiatra Katia Charalampaki, è padre di due figlie[2][3].
Alavanos si laureò in economia presso l'Università Nazionale Capodistriana di Atene[4] e, durante gli studi, si unì ai movimenti studenteschi. Contrariamente al padre, che era un esponente dell'Unione di Centro, Alekos aderì al Partito Comunista di Grecia[2]. Durante la Dittatura dei colonnelli, fu coscritto forzatamente e poi arrestato e incarcerato[1].
Dal 1975 al 1978 fu membro del consiglio centrale dei Giovani Comunisti Greci[4].
Carriera politica
Candidatosi alle elezioni del 1981, venne eletto al Parlamento europeo. Fu riconfermato anche in occasione delle elezioni del 1984, di quelle del 1989, di quelle del 1994 e di quelle del 1999. Fu vicepresidente della commissione per gli affari sociali e l'occupazione dal 1984 al 1987, presidente della delegazione per le relazioni con le repubbliche transcaucasiche (Armenia, Azerbaigian, Georgia) dal 1997 al 1999 e presidente della delegazione alla commissione parlamentare mista UE-Bulgaria dal 1999 al 2002[5].
Quando, nel 1991, il Partito Comunista lasciò la Coalizione della Sinistra, dei Movimenti e dell'Ecologia, Alekos Alavanos vi restò e continuò ad essere rieletto come esponente di SYRIZA. A giugno del 1991, divenne il primo greco a presiedere il gruppo della Coalizione delle Sinistre[2].
Nel 1992, durante il conflitto in Jugoslavia, Alavanos fondò insieme ai colleghi Paraskevas Avgerinos e Panayotis Lambrias la "Carovana della solidarietà greca" con l'obiettivo di fornire aiuti umanitari alle popolazioni colpite dalla guerra[1][2].
Nel 1993 prese parte alle elezioni parlamentari greche, ma non risultò eletto.
Nel 2004 venne eletto presidente della Coalizione della Sinistra, dei Movimenti e dell'Ecologia, nonché di SYRIZA[6].
Nello stesso anno lasciò il seggio da europarlamentare dopo essere stato eletto deputato al Parlamento ellenico in occasione delle consultazioni parlamentari[7]. Fu nuovamente riconfermato nelle elezioni del 2007.

A novembre del 2007, annunciò con un comunicato stampa la propria intenzione di non ricandidarsi come presidente di SYRIZA per motivi personali[8]; fu succeduto da Alexīs Tsipras[9].
Nel 2010 fondò una nuova piattaforma politica, il Fronte di Solidarietà e Rovesciamento[10], che venne letto dai notisti come una scissione di una parte degli esponenti di SYRIZA dalla coalizione[11]. Sempre nello stesso anno, si candidò alla carica di governatore regionale dell'Attica[1]. Questa mossa condusse verso una spaccatura con Tsipras[12] che propose ad Alavanos di candidarsi per la municipalità metropolitana di Atene, ottenendo un secco rifiuto[13]. Qualche tempo dopo, Alavanos avanzò la controproposta di candidare Nadia Valavani a governatrice dell'Attica[14], ma questa volta fu Tsipras a rifiutare l'accordo, attaccando Alavanos[15]. Al termine della vicenda, Alavanos annunciò pubblicamente la propria candidatura ufficiale alla carica di governatore[16].
Nel 2013, il Fronte di Solidarietà e Rovesciamento si evolse in un nuovo partito politico chiamato Piano B. Nel piano programmatico del partito, Alavanos inserì l'uscita dall'euro ed il ritorno alla moneta nazionale[17]; si espresse inoltre in maniera fortemente critica rispetto a SYRIZA, affermando che il nuovo partito si basasse "su un diverso sistema di valori, che combina la collettività con i diritti individuali" e che l'obiettivo fosse quello di cercare "di creare altri codici di condotta e valori morali"[18][19]
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