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Aleksej Nikolaevič Romanov
cesarevič di Russia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Aleksej Nikolaevič Romanov, anche noto in italiano come Alessio Romanov[3][4][5] (in russo Алексей Николаевич Рома́нов?; Peterhof, 12 agosto 1904 – Ekaterinburg, 17 luglio 1918), è stato l'ultimo erede al trono dell'Impero russo, primo maschio e ultimogenito dello zar Nicola II e della zarina Aleksandra Fëdorovna Romanova, dopo le sorelle Ol'ga, Tat'jana, Marija e Anastasija.
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Biografia
Riepilogo
Prospettiva
Infanzia

Pierre Gilliard, il precettore svizzero dei figli dello zar, raccontò nel suo libro Tredici anni alla corte dello Zar del suo primo incontro con lo zarevic a Carskoe Selo:
«Era là che io vidi per la prima volta lo zarevic, Aleksej Nikolaevic di 18 mesi. Io ero andato come al solito a Palazzo per i miei doveri: stavo finendo la mia lezione con Ol'ga Nikolaevna quando la zarina entrò nella stanza portando il figlio. Venne verso noi ed evidentemente desiderò mostrarmi il nuovo membro della famiglia che non conoscevo. La vidi trasmettere una gioia delirante, di una madre che finalmente ha visto adempiuto il suo desiderio più grande. Era orgogliosa e felice della bellezza del suo bambino. Lo zarevic era certamente uno dei bambini più belli che si possano immaginare, aveva un colorito rosa e fresco di un bambino sano, e quando sorrideva sulle guance paffute si disegnavano due fossette. Aleksej era il centro di questa famiglia unita, il fuoco di tutte le relative speranze e gli affetti. Le sue sorelle lo adoravano. Era l'orgoglio e la gioia dei suoi genitori. Quando stava bene, il palazzo si trasformava.»
Essendo un discendente per linea materna della regina Vittoria del Regno Unito, Aleksej Nikolaevič aveva aplogruppo mitocondriale H.[6]

Chiamato affettuosamente dai suoi genitori e dalle sorelle "Baby" o Alëša (Алёша), Lëška (Лёшка), era malato di emofilia trasmessagli dalla madre che cercò di alleviare le sue sofferenze con l'aiuto (assai contestato) dello starec siberiano Rasputin. Per evitare che Aleksej si ferisse cadendo e quindi morisse a causa della sua malattia, i genitori fecero imbottire con piumini tutta la sua stanza.[7][8]
Prima guerra mondiale

Durante la prima guerra mondiale, visse con il padre presso le sedi dell'esercito militare a Mogilëv. Nel 1917, nella cancelleria di Sua Maestà, comparve il suo ultimo elenco ufficiale militare.[9] Nel mese di marzo 1917 Nicola II abdicò a favore del fratello minore Michele II (regnò solo per un giorno), in quanto prevedeva che, se il figlio fosse stato proclamato sovrano (solo dal 1912 la malattia del ragazzo era di dominio pubblico), sarebbe stato separato dalla famiglia (per la quale, con molta probabilità, era previsto l'esilio). Nell'agosto dello stesso anno, infatti, fu confinato con i congiunti a Tobol'sk.[10]
Prigionia e morte

Il 30 aprile 1918 i Romanov furono deportati a Ekaterinburg, nella Casa Ipat'ev, dove dimorarono 78 giorni. Nella notte tra il 16 e il 17 luglio vennero fucilati, insieme alla servitù, dalla pattuglia del commissario bolscevico Jakov Jurovskij.[11] Nel 2000 furono canonizzati come martiri dalla Chiesa ortodossa russa e tumulati, accanto ai genitori e alle sorelle, nella cappella di Santa Caterina Martire della Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo (San Pietroburgo).[12] Michael Goleniewski, ex ufficiale polacco, poi spia per l'Unione Sovietica e successivamente per la CIA, affermò di essere lo zarevic, ma pochi gli credettero.[13]
Nel 1991 furono riesumati alcuni corpi della famiglia Romanov, ma tra questi non c'erano Aleksej Nikolaevič e la granduchessa Marija. Nell'agosto del 2007, nella regione degli Urali, furono rinvenuti i resti di due ragazzi, accanto ai quali vi erano pallottole e boccette di acido solforico (usato per occultare i cadaveri). Gli esami del DNA, conclusi e resi pubblici il 16 luglio 2008, hanno confermato che le ossa ritrovate sono quelle di Marija Nicolaevna e dello zarevic Aleksej, chiudendo così per sempre la possibilità che qualche membro della casata imperiale fosse riuscito a salvarsi dal massacro di Ekaterinburg.
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Pretendenti
Dopo l'assassinio poco chiaro dei Romanov, cominciarono a presentarsi varie persone che affermavano di appartenere all'ex casa regnante[14], mettendo in luce la controversa questione dell'omicidio, la dubbia veridicità dell'accaduto ed alimentando la curiosità intorno a quello che per molto tempo fu un mistero. Effettivamente i corpi dello zarevic e delle sue sorelle non sono stati rinvenuti completamente fino al 2007[15]. Alcuni personaggi dell'epoca asserivano di essere il sopravvissuto principe Aleksej[16].
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Nella cultura di massa
Cinema
La notizia della rivoluzione russa e della caduta dei Romanov colpisce l'opinione pubblica mondiale. I primi film che riguardano Aleksej furono prodotti già nel 1917-18, quando egli è ancora in vita. Aleksej torna ad essere rappresentato sullo schermo nel 1926 (in Austria), nel 1932 (in Germania e negli Stati Uniti), nel 1938 (in Francia) e quindi con ancora più frequenza nel secondo dopoguerra. A colpire continua soprattutto ad essere il misterioso ruolo esercitato nella vita di Aleksej da Grigorij Rasputin.
Con la fine del regime comunista si riaccende anche in Russia, a partire dagli anni novanta, l'interesse sulla famiglia imperiale dei Romanov con una lunga serie di produzioni, specie televisive, sul soggetto. A interpretare il ruolo di Aleksej sono stati attori bambini di varia nazionalità, incluso un giovane Christian Bale al suo debutto cinematografico nel 1986.[17]
Onorificenze
Onorificenze russe
Onorificenze straniere
— 27 giugno 1909
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Ascendenza
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Note
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
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