Anagrafe delle biblioteche italiane

progetto volto a censire le biblioteche esistenti sul territorio italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Anagrafe delle biblioteche italiane

L'Anagrafe delle biblioteche italiane è un servizio volto a censire le biblioteche esistenti sul territorio italiano, coordinato dall'Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche.

Fatti in breve Anagrafe delle biblioteche italiane sito web, URL ...
Anagrafe delle biblioteche italiane
sito web
Thumb
Logo
Thumb
URLanagrafe.iccu.sbn.it/it/
Tipo di sitoportale
LinguaItaliano
Registrazionefacoltativa
Scopo di lucroNo
ProprietarioIstituto centrale per il catalogo unico
Stato attualeattivo
Chiudi

La base dati dell'Anagrafe presenta i dati principali di 13 941 biblioteche (come la tipologia, l'indirizzo, gli orari di apertura, i contatti, il patrimonio e i fondi disponibili, i servizi offerti...) e viene aggiornata periodicamente in base alle informazioni fornite dai partner e dai poli bibliotecari. Al servizio contribuiscono regioni, università, enti ecclesiastici e altre istituzioni culturali. I dati sono integrati all'interno del Servizio bibliotecario nazionale.[1]

I dati dell'Anagrafe sono disponibili per il download in formato CSV, XML e JSON.[2][3]

Storia

L'Anagrafe delle biblioteche nacque agli inizi degli anni novanta come Progetto di censimento delle biblioteche in Italia, attraverso la creazione del Catalogo delle biblioteche d'Italia,[4] un catalogo a stampa la cui pubblicazione è iniziata nel 1993 ed è terminata nel 2004.[5]

Nel giugno 2011, l'ICCU e l'Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici stipularono un accordo di collaborazione per l'integrazione e il riversamento periodico dei dati dell'Anagrafe degli Istituti culturali ecclesiastici all'interno dell'Anagrafe delle biblioteche italiane.[6]

Sempre nel 2011 è stato realizzato un software open source per facilitare l'aggiornamento, la gestione e la trasmissione dei dati delle biblioteche a livello regionale e nazionale.[7] Nel marzo 2012, l'ICCU ha sottoscritto il primo accordo per l'utilizzo di questo software con la Regione Campania.[5][8]

Il 6 marzo 2013 è stato pubblicato l'attuale sito dell'Anagrafe, basato su OpenCms.[9]

Note

Voci correlate

Collegamenti esterni

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