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Prospettiva

Angelo Grasso

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Angelo Grasso (Catania, 26 gennaio 1834Catania, 26 maggio 1888) è stato un impresario teatrale italiano.

Biografia

Riepilogo
Prospettiva

Nacque a Catania il 26 gennaio 1834 da Giovanni (1792-1863), venditore ambulante originario di Aci Catena poi avvicinatosi al teatro, che nel 1861 introdusse l'Opera dei pupi in Sicilia, e da Maria Quattrocchi.[1] Svolse inizialmente il mestiere di sellaio, che abbandonò nel 1853 per dedicarsi al teatro e fondare un proprio teatrino presso il monastero di Sant'Agata. Successivamente impiantò numerosi altri teatri a Catania, fino a quando nel 1861 si sistemò nella cantina del Palazzo Sangiuliano[2] dando vita all'Opira di Don Ancilu, poi divenuto Teatro Machiavelli nel 1864.

Proseguì l'attività paterna dell'Opera dei pupi assieme al fratello maggiore Giovanni (1817-1887), ma a seguito di contrasti sorti con questi, la svolse da solo e divenne in poco tempo il più famoso e applaudito puparo siciliano.[3] Perfezionò ed ingrandì le sue marionette, sbalordendo il pubblico con la ricchezza delle scene, dei costumi e delle armature e col senso di umanità con cui sapeva far agire i suoi personaggi.[3] Nei vari spettacoli organizzati dalla sua compagnia, verso il 1880 fece l'esperimento di sostituire le marionette con attori veri e propri, che però ebbe scarso successo.[4] Tra le sue principali rappresentazioni si annoverano tra gli altri la Cavalleria rusticana di Giovanni Verga (1884) e l'Erminio della stella d'oro (1887). Fervente patriota, in più occasioni, Grasso sceneggiò la storia del re Vittorio Emanuele II e di Garibaldi.[5]

Il Teatro Machiavelli di Catania fondato da Grasso, divenne famoso anche al di fuori della città etnea. Ospitava circa 600 posti e contendeva il primato al teatro del fratello Giovanni e a quello di un altro noto puparo siciliano, Gaetano Crimi. Morto nel 1888 all'età di 54 anni, l'attività del Teatro Machiavelli venne sospesa dalla moglie per tre anni e dopo la sua riapertura la gestione venne assunta dal figlio Giovanni (1873-1930), che negli anni successivi divenne un noto attore teatrale.

Sposato per due volte, dalla prima moglie, la cugina Natalina Nicolosi, ebbe i figli Santa (1856-1932), Gregorio (1857-1936) e Pasquale; di questi, la primogenita e il figlio mezzano detto Criali furono anch'essi attori teatrali. Dal secondo matrimonio con la pupara Francesca (Ciccia) Tudisco, oltre al già citato Giovanni, ebbe i figli Marietta (1872-1947), Agata e Domenico detto "Micio" (1884-1935), di cui la prima e l'ultimo fecero anch'essi teatro.[1]

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Note

Bibliografia

Collegamenti esterni

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