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Bacurio l'Iberico
militare e filosofo romano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Bacurio l'Iberico (greco: Bacurios Hiberios; georgiano: Bakur Iberieli; ... – 394) è stato un generale e filosofo romano di origine georgiana.
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Biografia
Esponente della famiglia reale dell'Iberia caucasica, fu probabilmente costretto all'esilio dopo la pace del 363 fra Gioviano e Sapore II. Fece carriera nell'esercito romano combattendo contro i Goti come tribunus sagittariorum nella battaglia di Adrianopoli nel 378.[1] In seguito divenne Comes domesticorum sotto Teodosio I.[2] Secondo Socrate Scolastico fu anche Dux Palaestinae e, nella campagna contro Magno Massimo, Magister militum.[3] Nel 394 era Magister militum (probabilmente per Thracias) di Teodosio I al comando di contingenti di goti che fronteggiarono le truppe dell'usurpatore Flavio Eugenio nella battaglia del Frigido, dove, secondo Zosimo, perse la vita combattendo con coraggio.[4]
Bacurio è la fonte principale di Tirannio Rufino per quel che riguarda la conversione al cristianesimo dell'Iberia caucasica,[2] ma è considerato un pagano da Libanio, di cui si è conservata una lettera indirizzata a Bacurio.[5]
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Note
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
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