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Bongwan

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Bongwan
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Bongwan (본관?, 本貫?, Pon'gwanMR), anche bonjeok (본적?, 本籍?, ponchŏkMR), bon (?, ?, ponMR) e gwanhyang (관향?, 貫鄕?, kwanhyangMR), è un termine utilizzato per identificare un lignaggio nell'onomastica coreana.[1]

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Jokbo (registro genealogico) del bongwan Jangtaek Go.

Il nome di ciascun bongwan è formato da due parti, un luogo (corrispondente al luogo di nascita o d'insediamento dell'antenato fondatore) e il cognome: ad esempio, Andong Kim (안동 김씨?) identifica il lignaggio dei Kim di Andong. L'appartenenza a un bongwan viene tramandata dal padre ai figli. Nel 2000, in Corea del Sud erano in uso 286 cognomi e 4179 bongwan: i Gimhae Kim costituivano il 9% dell'intera popolazione, seguiti dai Miryang Park (6,6%) e dai Jeonju Yi (5,7%), mentre oltre il 66% dei bongwan aveva meno di mille membri.[1] I bongwan più popolosi sono divisi in sottogruppi più ristretti chiamati "pa".[2]

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Storia

Riepilogo
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Nato in Cina durante la dinastia Zhou e adottato in Corea sotto l'influenza della dinastia Tang, il sistema dei bongwan fu introdotto per distinguere le stirpi che, pur condividendo lo stesso cognome, discendevano da antenati diversi, in considerazione del fatto che un quinto della popolazione coreana portava il medesimo cognome. Il periodo della loro effettiva entrata in vigore è dibattuto: taluni sostengono che fossero già in uso quando venne fondato il regno di Silla nel 57 a.C., ma la maggior parte ritiene che siano stati introdotti quasi un millennio più tardi, quando il governo centrale di Silla unificato s'indebolì e i nobili delle province emersero come forza indipendente e dominante con la transizione verso il regno di Goryeo.[1] In Silla i cognomi erano privilegio dei nobili, e il primo sovrano della nuova dinastia, Taejo, continuò la tradizione di permettere ai sudditi leali di possederne uno, incoraggiando i suoi funzionari a scegliere nuovi cognomi per fondare le proprie stirpi. I bongwan si moltiplicarono anche grazie al fatto che gli stranieri naturalizzati trasferitisi in Corea adottavano cognomi locali istituendo le proprie casate: fu questo il caso dei Deoksu Jang, discendenti dallo uiguro musulmano Samga, e dei Cheonghae Yi, fondati dallo jurchen Tung Duran nel XIV secolo. I progenitori assumevano il nome di sijo e le loro gesta, spesso al limite del mitico, venivano trascritte nel jokbo, il registro di famiglia dove si annotavano tutti i discendenti e i loro principali successi.[2]

Con l'arrivo della successiva dinastia Joseon, i cognomi smisero di essere un privilegio e la gente comune fondò i propri bongwan o si unì a quelli già esistenti, mossa sia dall'enfasi che il neoconfucianesimo poneva sulla pietà filiale e l'ascendenza, sia dal desiderio di migliorare il proprio status sociale. Durante il periodo Joseon, i bongwan godevano di grande importanza, poiché permettevano di stabilire lo status sociale di una persona ed evocavano un forte senso di parentela, e il bongwan di appartenenza determinava la possibilità di accedere alle cariche governative più alte. Si affermò così il "commercio dei cognomi", e chi poteva permetterselo comprava la propria appartenenza a un bongwan di prestigio: questa pratica ottenne una notevole spinta dopo le invasioni giapponesi (1592-1598), quando per la nobiltà impoverita era economicamente vantaggioso inserire nei propri jokbo i mercanti che nel frattempo si erano arricchiti. Nonostante il commercio dei cognomi riducesse il prestigio del bongwan e i vantaggi dell'appartenervi, alcuni – come gli Andong Kim – riuscirono comunque a conservare un notevole potere politico. Dalla seconda metà del 1900 la loro influenza ha continuato a diminuire con l'abbandono del modello di famiglia estesa in favore di quello di famiglia nucleare.[2]

In Corea del Sud i bongwan si rendevano necessari soprattutto in caso di matrimonio, poiché le unioni tra appartenenti allo stesso lignaggio erano proibite, anche se la coppia non aveva alcun legame di sangue diretto.[2][3][4] Se non si sposava durante il periodo di grazia che cadeva ogni dieci anni, poteva ricorrere al matrimonio di diritto comune, ma i figli venivano considerati illegittimi.[5] Nel 1997 il bando è stato dichiarato incostituzionale, e l'emendamento al codice civile del 2005 ha proibito solo i matrimoni tra parenti stretti.[6]

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Lista

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Prospettiva

La seguente lista elenca i 100 bongwan più popolosi in Corea del Sud secondo il censimento del 2000.

Ulteriori informazioni Nome, Hangŭl ...
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Note

Voci correlate

Altri progetti

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