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Bruno Corà

critico d'arte italiano (1942-) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Bruno Corà
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Bruno Corà (Roma, 20 ottobre 1942) è uno storico dell'arte e critico d'arte italiano.

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Bruno Corà presso la Fondazione Palazzo Albizzini a Città di Castello (2019)

Biografia

Riepilogo
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Inizia la sua carriera di critico e curatore dalla metà degli anni Sessanta a Milano, per proseguire poi a Roma. Dal 1970 collabora con gli Incontri Internazionali d'Arte di Roma per mostre come Contemporanea del 1973[1]. Dal 1976 è giornalista pubblicista, iscritto all'ordine[2].

Dal 1979 al 1999 è stato professore e accademico d'onore dell'Accademia di Belle Arti ''Pietro Vannucci'' di Perugia[3]. Ha inoltre insegnato all'Università degli Studi di Cassino[4] dal 1999 al 2006 e, per un breve periodo, all'Università degli Studi di Firenze.

Presidente della Fondazione Burri[5], è stato direttore di Palazzo Fabroni Arti visive Contemporanee di Pistoia, del Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci di Prato[1], del CAMeC - Centro d'arte moderna e contemporanea della Spezia[6], del Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Lugano nonché docente di Storia dell’arte contemporanea presso l’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

Corà ha curato diverse biennali internazionali d'arte; come quella di Dakar, Gubbio e La Spezia[7]. Ha curato mostre di artisti internazionali come Giuseppe Uncini[8], Vincenzo Agnetti[9], Alberto Burri[10], Louise Nevelson[11], Yves Klein[12], Alighiero Boetti[13], Lucio Fontana[14], Michelangelo Pistoletto[15], Fausto Melotti, Enrico Castellani, Luciano Fabro, Giulio Paolini[16], e Francesco Lo Savio[17].

Dal 2012 al 2016 ha ideato e diretto la rivista Mozart dedicata all'arte contemporanea e con interventi, nel corso degli anni, di Enrico Castellani, Jannis Kounellis, Bill Viola, Christian Boltanski, Claudio Parmiggiani, Jaume Plensa e molti altri[18].

Gli oltre trecento saggi critici d’arte contemporanea di cui è autore sono stati pubblicati su monografie, quotidiani e riviste specializzate[19].

Nel 1975 Joseph Beuys realizza l'opera Bruno Corà - Tee, mettendo del tè in bottiglie di Coca Cola a lui dedicate.[20]

È curatore e direttore artistico del Cassino museo arte contemporanea.[21]

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Alcune opere

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Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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