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Caroline Schelling

scrittrice e traduttrice tedesca Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Caroline Schelling
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Caroline Schelling (nata Caroline Dorothea Albertine Michaelis e nota anche come Caroline Böhmer, Caroline Schlegel e infine Caroline Schelling) (Gottinga, 2 settembre 1763Maulbronn, 7 settembre 1809) è stata una scrittrice e traduttrice tedesca; è stata una figura centrale del primo Romanticismo tedesco[1][2]. Intellettuale colta e indipendente, fu protagonista attiva nei circoli romantici di Jena e non solo una semplice musa[3].

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Caroline Schelling
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Biografia

Caroline nacque a Gottinga, figlia dell’orientalista Johann David Michaelis, ricevendo un’educazione di alto livello per una donna dell’epoca[1]. Nel 1784 sposò il medico Johann Böhmer e si trasferì con lui a Clausthal[2]. Rimasta vedova nel 1788, si avvicinò agli ambienti rivoluzionari durante un soggiorno a Magonza nel 1792, dove fu coinvolta nella vita politica e culturale del movimento giacobino[3].

Nel 1793 fu arrestata dalle truppe prussiane e imprigionata per quattro mesi nelle fortezze di Königstein e Kronberg, esperienza umiliante che segnò profondamente la sua visione politica e sociale[3].

Fu August Wilhelm Schlegel a ottenere la sua liberazione, e nel 1796 i due si sposarono.[1] La coppia si stabilì a Jena, epicentro del Romanticismo tedesco, dove Caroline divenne figura centrale in un ambiente intellettuale frequentato da Friedrich Schlegel, Novalis, Fichte, Schelling e i fratelli von Humboldt[4].

Nel 1799 conobbe il filosofo Friedrich Wilhelm Joseph Schelling, di cui divenne prima interlocutrice filosofica e poi compagna[2]. Dopo la morte della figlia Augusta nel 1800, Caroline divorziò da Schlegel e sposò Schelling nel 1803.[1] Morì a Maulbronn nel 1809.

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Attività intellettuale

Caroline collaborò con August Wilhelm Schlegel alla celebre traduzione tedesca delle opere di Shakespeare, contribuendo alla resa stilistica e linguistica dei testi[2]. Partecipò attivamente anche alla redazione della rivista Athenaeum, contribuendo anonimamente alla diffusione del pensiero romantico[3].

Nel 1798 visitò con Schlegel la Galleria di Dresda, esperienza da cui nacque il saggio Die Gemälde, esemplare del pensiero estetico romantico[3].

La sua opera epistolare rappresenta una delle fonti più importanti per comprendere il pensiero e la vita quotidiana del primo Romanticismo. Le lettere di Caroline, dense di intuizioni filosofiche e riflessioni personali, sono raccolte in varie pubblicazioni e disponibili anche in forma digitale annotata[4][5].

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Eredità

Caroline Schelling è oggi considerata una delle figure femminili più rilevanti del Romanticismo tedesco[3]. Il suo contributo intellettuale, a lungo oscurato, è stato rivalutato da studi recenti che ne hanno riconosciuto l'autonomia di pensiero e la capacità di incidere sui grandi temi della modernità[5].

Note

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