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Carrefour

catena francese di supermercati Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Carrefour
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Carrefour (termine francese per "snodo", "incrocio", "crocevia") è una catena di supermercati e ipermercati francese, fondata ad Annecy nel 1959.

Disambiguazione – Se stai cercando il comune di Haiti, vedi Carrefour (Haiti).
Dati rapidi Stato, Forma societaria ...

Carrefour nel 2018 era il quarto più grande gruppo di vendita al dettaglio nel mondo in termini di reddito e vendite e il secondo a livello europeo, dopo la tedesca Schwarz Gruppe.[1] È presente in circa 30 paesi, principalmente nell'Unione europea, Brasile e Argentina, oltre che in Nord Africa e in Asia.

La rete di vendita è formata da ipermercati, centri commerciali, market di prodotti alimentari, propri format commerciali, marchi affiliati.

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Storia

Riepilogo
Prospettiva

Il gruppo venne creato da Marcel Fournier e Louis Defforey. Il primo supermercato Carrefour aprì nel 1959 ad Annecy in Francia, poi diventato il punto di vendita Carrefour più piccolo al mondo.

Nel 1969 iniziò ad aprire i primi punti vendita oltre i confini nazionali, partendo dal vicino Belgio. Nel corso degli anni '70 iniziò a sviluppare la propria rete di vendita anche in altri continenti.

Nel 1999 si fuse con il gruppo Promodès[2] con uno scambio azionario.

Sul mercato italiano, già presente dal 1972[3], rilevò nel 2000 la rete a marchio Generale Supermercati (GS)[4] e DìPerDì, di cui soppiantò progressivamente le insegne; dal 2009 iniziò a focalizzarsi nell'area centrosettentrionale del paese. La presenza nel meridione si sviluppò principalmente tramite franchising[5][6].

Dal 2008 Carrefour decise di investire nei paesi dell'Est europeo (Romania e Bulgaria in primis) e in Cina, arrivando a oltre 100 negozi e avviò diverse aperture in Russia e Cina con la consulenza strategica di banca Citigroup.

Il progetto di espansione in Russia venne tuttavia accantonato nel 2009, dopo l'apertura del megastore a Mosca, area che vantava un reddito pro-capite pari al doppio della media nazionale, ma nello stesso tempo in un mercato ormai al limite delle proprie potenzialità.[7]

Thumb
Presenza di Carrefour del mondo (2019)

     Punti operativi

     In via di chiusura

     Tramite marchi affiliati

Nel primo semestre 2018, Carrefour concluse tre accordi di partenariato strategico e di durata pluriennale, che si prevedevano operativi entro la fine dell'anno[8]:

  1. con la cinese Tencent, preceduta dall'accordo di Alibaba con Auchan SA[9], in merito a big data, pagamenti e servizi mobili;
  2. con la statunitense Google: per l'integrazione di Google Shopping, Google Home e Google Assistant[10] e lo sviluppo di nuove applicazioni;
  3. con la britannica Tesco: per portare dal 25% al 33% la quota dei prodotti a marchio proprio, che per la seconda si aggira intorno al 50% nel Regno Unito[8]. L'accordo si proponeva di estendere in Francia il cosiddetto sistema di etichettatura a semaforo dei generi alimentari, considerato da Coldiretti penalizzante per le DOP italiane[11][14].

Nel continente africano, dopo le 7 aperture di punti vendita in Kenya dal 2016, aprì il suo primo ipermercato in Uganda nel 2020[15].

Nel novembre 2025 la famiglia Saadé – attraverso CMA CGM – ha acquisito una quota pari a circa il 4% del capitale di Carrefour, diventando così il secondo azionista più importante del gruppo.[16]

Dismissioni

Tra gli anni 2000 e 2014, la catena iniziò a disinvestire in alcuni paesi, in particolare in Portogallo (cedendo alla società Sonae gli ipermercati, ma non i supermercati), in Svizzera (dismettendo l'intera rete di vendita a favore di Coop Svizzera) ed altri paesi come Cile e Corea del Sud.[17]

In Cina nel 2019 cedette l'80% delle quote di "Carrefour China" al gruppo Suning.com, uno dei principali leader della distribuzione cinese, ma nel segmento dell’elettronica[18]. Nel 2022 lasciò il mercato taiwanese dopo 35 anni di attività[19].

Il 24 luglio 2025 Carrefour disinvestì dal mercato italiano, citando tra le proprie motivazioni l'alta concorrenza[20], vendendo oltre 1000 punti vendita alla società italiana NewPrinces[21], la quale dichiarò l'intenzione di rilanciare il marchio GS[22].

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Identità aziendale

Logo utilizzato dal 1982[23] fino a settembre 2010

Marchi

I principali marchi utilizzati per i formati di vendita del gruppo sono:

  • Carrefour iper per gli ipermercati
  • Carrefour market per i supermercati di medie dimensioni
  • Carrefour express per i negozi di prossimità

Punti vendita

Questo è il dettaglio della presenza globale di Carrefour nel 2022:[24]

Ulteriori informazioni Paese, Prima apertura ...

Controversie

Il 10 novembre 2007, un'offerta di olio di colza con lo sconto del 20% ha scatenato una rissa con tre morti e 30 feriti in un negozio Carrefour di Chongqing, in Cina. Le vittime sono state calpestate da una folla gigantesca che premeva per acquistare una bottiglia da 5 litri di olio. L'offerta è inserita nell'ambito dei festeggiamenti per il decimo anniversario della sua prima apertura nel paese ma si è andati oltre tutte le previsioni di successo: centinaia di cinesi si sono messi in fila dalle 4:00 del mattino per accaparrarsi uno sconto su un prodotto che dall'inizio dell'anno ha subito rincari del 30%.[25]

Dal 2023, con la crescita dell'attenzione pubblica sulla situazione israelo-palestinese a seguito dell'attacco del 7 ottobre, il Gruppo Carrefour ha subìto critiche e boicottaggi per i suoi accordi di franchising con la società israeliana Electra Consumer Products.[26]

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Note

Voci correlate

Altri progetti

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