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Chiesa di Sant'Antonio Abate (Valbrenta)

chiesa di Valstagna, frazione di Valbrenta Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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La chiesa arcipretale di Sant'Antonio Abate è la parrocchiale di Valstagna, già comune autonomo ed ora frazione del comune sparso di Valbrenta, in provincia di Vicenza e diocesi di Padova[1]; fa parte del vicariato di Valstagna-Fonzaso.

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Storia

Riepilogo
Prospettiva

In origine la zona di Valstagna ricadeva nella giurisdizione della pieve di Valle San Floriano[2]; se ne affrancò nel 1115, quando l'antica chiesa di San Biagio fu elevata al rango di parrocchiale[2]. Nel 1227 la chiesa passò sotto l'influenza del monastero di Campese[2].

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Il portale

La primitiva cappella di Sant'Antonio Abate era invece una chiesa confraternale dipendente dalla pieve di Oliero e poteva sostenersi grazie alle rendite derivanti da una piccola cava di alabastro[2].
Tale chiesetta venne successivamente sostituita da una nuova, su iniziativa della gente locale e con la presenza del vescovo Pietro Barozzi fu edificata tra il 1494 e il 1515 anno in cui fu consacrata[2], di conseguenza nel 1552 fu eretta a chiesa parrocchiale autonoma[2].

La prima pietra dell'attuale parrocchiale venne posta nel 1757[2]; i lavori di costruzione furono portati a termine nel 1764[2]. La chiesa venne consacrata nel 1861 e nel 1870 le fu conferito il titolo di arcipretale[2].
Durante la prima guerra mondiale la struttura subì gravissimi danni e, una volta terminato il conflitto, nel 1919 dovette essere sottoposta ad un radicale intervento di ripristino[2].
Nel gennaio del 2008 una parte del soffitto della chiesa crollò e pertanto fu risistemato a partire dal 2009[2].

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Interno
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Descrizione

Opere di pregio conservate all'interno della chiesa, la quale è in stile rinascimentale veneziano[3], sono la tela avente come soggetto la Natività della Beata Vergine Maria, eseguita nel 1530 da Jacopo e Francesco Da Ponte[3], la pala in legno ritraente la Crocifissione, realizzata da Marco Michelin da Valstagna[3], e la pala della Deposizione di Cristo, dipinta forse da Palma il Giovane[3].

Nel campanile è alloggiato un concerto di 5 campane in Mi3 (Mi3, Fa#3, Sol#3, La3, Si3) elettrificate alla veronese. 1^, 3^ e 4^ sono opera della fonderia Colbachini di Bassano del Grappa (VI) (1^ del 1931, 3^ del 1815 e 4^ del 1816). Anche la piccola è opera di Colbachini, ma la ditta è quella padovana, anno 1980. La 2^ è invece della fonderia De Poli di Vittorio Veneto (TV) anno 1939. Sono disposte in 2 celle: le maggiori in quella inferiore e le 3 minori in quella superiore.

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Note

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