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Monte Citerone
monte della Grecia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Il monte Citerone (in greco antico: Κιθαιρὼν Ὄρος?, Kithairṑn Òros) è un monte della Grecia sud-orientale, alto circa 1.400 metri, al confine tra l'Attica e la Beozia.
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Storia
Riepilogo
Prospettiva
Beoto e la scelta
Questa montagna anticamente si chiamava Asterione poiché Beoto, desiderando sposare due nobili donne e non sapendo chi scegliere, ogni notte indugiava sulla cima del monte fino a quando d'improvviso vide una stella cadere dal cielo verso le spalle di Euritemiste e prima di scomparire immediatamente. Beoto, comprendendo il significato del prodigio, sposò la vergine e chiamò il monte Asterione. Solo in seguito e nella ricorrenza il monte fu chiamato Citerone.[1]
Altri miti
Secondo la mitologia greca, in questo luogo Antiope aveva dato alla luce i gemelli Anfione e Zeto, e sempre su questo monte fu abbandonato Edipo appena nato.
La sua fama mitologica era dovuta al fatto che il monte veniva immaginato come un antico re di Platea pronto a far da paciere tra Zeus e la moglie Era, altre volte era l'alter ego, o il Caino, del monte Elicona. Su questo monte i Greci celebravano le feste in onore di Dioniso e di Penteo. Pare che qui fosse stata compiuta la strage dei dodici figli di Niobe.
Alle pendici di questo monte si trovava la Sfinge che aspettava le sue vittime per porre loro i suoi enigmi o indovinelli.
E sempre sul Citerone, Atteone fu sbranato dai propri cani per volere della dea Artemide. Nell'antichità era un monte sacro a Dioniso.
Anfione, ispirato dalle Muse, costrinse le pietre di Citerone a scendere dal monte e a formare le mura dalla città di Tebe.[2] La vicenda è accennata anche da Dante nella Divina Commedia.[3]
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Note
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